Hanno dell’incredibile i risultati raggiunti dalla studentessa svedese di sedici anni Greta Thunberg, che è riuscita a far diventare il suo sciopero per il clima un fenomeno di portata planetaria, tanto da essere candidata al premio Nobel per la Pace da tre parlamentari norvegesi.
La ragazzina, affetta da sindrome di Asperger, ha iniziato la scorsa estate a protestare ogni venerdì di fronte al Parlamento svedese per chiedere misure più efficaci contro i cambiamenti climatici coniando l’hashtag #fridaysforfuture, diventato il motto di un nuovo movimento studentesco mondiale.
La studentessa riuscì a farsi riconoscere a livello internazionale al Cop24 del Katowice, in Polonia, sul cui palco fece un discorso che diede la scossa a tutti gli attivisti del clima in ogni angolo del mondo:” Il mio nome è Greta Thunberg, ho 15 anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente. Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy, perché avete paura di diventare impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino. Ma non mi importa di risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. Nel 2078 festeggerò il mio 75esimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi.”
Il parlamentare che più ha caldeggiato la sua candidatura, Freddy Andre Oevstegaard, al prestigioso quotidiano Times dichiara il motivo di questa scelta ” Abbiamo nominato Greta perche’ la minaccia del clima potrebbe essere una delle cause più importanti di guerre e conflitti“.
A cura di Paolo Solombrino