I disoccupati italiani che nel quarto trimestre del 2018 si sono rivolti a un centro pubblico nella speranza di trovare impiego sono stati appena il 20,8% del totale (585.000 persone) con un calo di 4,5 punti rispetto allo stesso periodo del 2017. E’ il dato più basso dall’inizio delle nuove serie storiche (2004) dell’Istat sul tema. E’ cresciuta ancora invece la percentuale di coloro che si rivolgono per cercare lavoro a parenti e amici (85%). I centri per l’impiego saranno lo snodo per il reinserimento dei beneficiari del reddito di cittadinanza nel mercato del lavoro.
In pratica su 2,8 milioni di disoccupati registrati nel quarto trimestre del 2018 sono 585.000 hanno varcato la porta di un ufficio per l’impiego pubblico (il 20,8%) mentre 2,38 milioni hanno tentato la carta degli amici e conoscenti (l’85% del totale, in crescita sull’83,3% di un anno prima e sul 75,8 del quarto trimestre 2004). Quindi guardando alla totalità dei canali per la ricerca di lavoro quasi tutti spargono la voce tra i propri conoscenti mentre solo uno su cinque spera nell’aiuto pubblico. E’ crollata la percentuale di coloro che guardano le offerte di lavoro sui giornali (dal 31,5% del quarto trimestre del 2017 al 26,1% del quarto trimestre del 2018 ma era il 56% nel 2004) mentre sale al 59% quella di coloro che cercano lavoro anche attraverso gli annunci su internet (era al 56,9% nel quarto trimestre 2017 ma appena il 20,4% nel quarto trimestre 2004). Circa due su tre disoccupati inviano curriculum (il 66,7%, era il 49,1% nel 2004). Le agenzie private per il lavoro perdono smalto (solo l’11,2% vi si è rivolto nell’ultimo trimestre del 2018 rispetto al 14,8% di un anno prima) mentre solo il 2,3% ha affrontato prove per un concorso (era il 2,4% l’anno prima).