E’ deceduto pochi giorni fa, il 15 Marzo, all’età di 91 anni, uno dei poeti americani contemporanei più apprezzati sulla scena mondiale, William Stanley Merwin.
Nacque a New York nel 1927, ed è stato oltre che poeta, anche drammaturgo, traduttore e buddista praticante, che si è spento nella sua casa sull’isola di Maui, alle Hawaii, in una piantagione di ananas di 18 acri dove si era ritirato fin dagli anni ’70, battendosi per la natura e per la difesa delle foreste pluviali. A confermare la notizia, un portavoce della sua casa editrice, Copper Canyon Press, e la Merwin Conservancy, un’associazione ambientalista fondata dallo stesso poeta.
L’autore durante la sua lunga carriera, ha iniziato scrivendo le prime poesie che riguardavano miti e leggende, successivamente il tema delle sue opere si spostò su un’infuocata protesta contro la distruzione dell’ambiente, il colonialismo e la Guerra in Vietnam, che li valsero il premio Pulitzer per ben 2 volte, nel 1971 e nel 2009, oltre ad un National book Award nel 2013.
Egli è stato il primo autore ad essere insignito del premio letterario polacco “Zbigniew Herbert“, e nel Giugno 2010, la Library of Congress lo ha nominato diciassettesimo poeta laureato degli Stati Uniti. Ha tradotto, tra le altre opere, il Purgatorio di Dante, drammi di Euripide e di Federico Garcia Lorca, poesie di Pablo Neruda e di Osip Mandel’stam.
Dopo aver conseguito la laurea a Princeton, ha vissuto sia in Spagna che a Londra, diventando amico di persone del calibro di Sylvia Path e Ted Hughes, e nel 1952 riuscì a completare la prima delle sue venti raccolte di poesie “A Mask for Janus“. Tra le altre raccolte annoveriamo: Writings to an unfinished accompaniment (1973) e The compass flower (1977).
Dopo le vicende in Vietnam Merwin si accosta quindi a problematiche più attuali come l’antimperialismo, il pacifismo e l’ecologismo che avrebbero poi caratterizzato la sua produzione poetica degli anni ’80 e ’90.
Negli anni ’70 il poeta si stabilisce alle Hawaii definitivamente, attenuando i toni e i temi delle sue poesie, affondando le radici nella cultura buddhista, che ha a lungo studiato col maestro Robert Aitken.
A cura di Paolo Solombrino