“Un’estensione” della scadenza della Brexit dal 29 marzo al 30 giugno “non toglie dal tavolo il no deal”, che resta sullo sfondo come opzione inevitabile – secondo il governo britannico – se nel frattempo il Parlamento non ratificherà l’accordo di divorzio raggiunto con Bruxelles. Lo ha chiarito la premier Theresa May nel Question Time di oggi, rispondendo al deputato conservatore Richard Drax. “Io credo che sia tempo di attuare il voto popolare del 2017, senza ritardare la Brexit oltre il 30 giugno”, ha tagliato corto May.. Nel caso di una proroga oltre il 23 maggio il Regno Unito dovrà organizzare delle elezioni”. Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas.
Il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, ha accusato nel Question Time ai Comuni il governo Tory di “incompetenza” e la premier Tory, Theresa May, “di non avere un piano”. Corbyn ha annunciato che domani andrà anche lui a Bruxelles, prima del vertice Ue a cui parteciperà May, per discutere del suo piano B con Michel Barnier e i vertici europei. Ha inoltre sfidato la premier a togliere dal tavolo lo spauracchio del no deal ed accettare un compromesso su una Brexit alternativa rispetto alla sua.