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SOVRAFFOLLAMENTO CARCERI:QUESTIONE IRRISOLTA. VISIONE CARCEROCENTRICA DEL GOVERNO.AVVOCATI IN SCIOPERO

Si è tenuto ieri presso la Camera Penale del Palazzo di Giustizia di Napoli, una tavola rotonda dal titolo “ IL CARCERE: UN’ESPERIENZA ANCORA IRRISOLTA, alla quale hanno partecipato, il Presidente della camera penale di Napoli Ermanno Carnevale, il Garante dei detenuti Samuele Ciambriello, il Presidente del Consiglio Comunale di Napoli Alessandro Fucito, il Prof. Sergio Moccia di Diritto penale presso l’Università Federico II di Napoli, il Prof. Giuseppe Riccio di Diritto Processuale Penale, il Presidente della Sezione distrettuale di Napoli dell’ANM, il Presidente dell’Associazione Antigone Luigi Romano, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napo9li Antonio Tafuri e il Presidente del “ il carcere possibile Onlus”.

Purtroppo, il sovraffollamento delle carceri italiane appare, ancora oggi, un problema del tutto irrisolto. A darne l’allarme sono stati gli operatori del diritto che hanno puntato il dito contro la visione carcerocentrica del Governo in relazione non solo alla mancata attuazione della legge delega per la riforma dell’Ordinamento penitenziario, ma anche contro la legge anticorruzione la cosidetta “ spazza-corrotti” in riferimento  all’introduzione di una nuova causa di sospensione del termine di prescrizione destinata a introdurre la figura  dell’eterno imputato che, come ribadito dallo stesso  Garante dei detenuti, Samuele Ciambriello, è del tutto inaccettabile e quasi imbarazzante che il reato di corruzione rientri tra quelli “ostativi”escludendo le misure alternative al carcere.

Insomma una situazione di vera emergenza che diventa sempre più angosciante se si fa riferimento agli ultimi dati disponibili del Ministero della Giustizia che registra 7797 detenuti in tutta la Campania di cui 387 sono donne e 1008 sono stranieri.

Poggioreale ha 156% di sovraffollamento. Il sovraffollamento regionale è al 132%.

Non dimentichiamo che solo qualche anno fa l’Italia è stata sanzionata con la nota sentenza pilota “ sentenza Torreggiani” per le condizioni detentive davvero degradanti e inumane all’interno delle nostre carceri.

Fra l’altro, solozioni come la costituzione di nuovi istituti penitenziari, non sarebbero realizzabili in tempi brevi, e ciò causerebbe altri suicidi e morti.

Si corre il rischio  che il lavoro svolto per migliorare il sistema carcerario finisca in un vero e proprio baratro! Ecco perché gli avvocati penalisti, insieme al Consiglio forense della Regione Campania, al Garante dei detenuti e all’Associazione Antigone, chiedono di andare avanti nelle battaglie per i diritti dei detenuti auspicando un intervento del Governo rapido e proficuo.

Per il Garante Ciambriello: In una situazione di ripresa, crescente, rapida e non casuale di quel sovraffollamento che mortifica la dignità del mondo interno delle carceri, recentemente ho messo diversi confronti in campo con la Magistratura di Sorveglianza per l’implementazione di quelle misure alternative alla detenzione che, comunque, rappresenterebbero una strategia diversificata del contrasto della criminalità. Riflettori puntati anche sul rapporto città e sicurezza e sulle prassi di inclusione sociale, per evitare la recidiva. Riflettori puntati sulla legge “spazzacorrotti” approvata dal nuovo Governo che ha tradotto centinaia di persone in carcere, anche se incensurate, con più di 70 anni e con pene al si sotto di tre anni, Una legge che equipara i reati di pubblica amministrazione a quelli di mafia!

Non più quindi uno Stato fantasma proteso solo verso la carcerizzazione e meno misure alternative, ma uno Stato che crei sempre più un sistema penale di politica trattamentale che miri a valorizzare non solo la funzione rieducativa della pena ma ad assicurare il reinserimento sociale del condannato.

Erica Gigante 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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