Gli americani dicono che per sapere se il budino è venuto bene bisogna mangiarlo. Allora, mangiamolo questo budino della democrazia a 5 stelle realizzata: il gusto in verità è un po’ rancido, sa di vecchia destra ottocentesca.
Il fatto: a Pomezia, uno dei pochi comuni governati dai grillini, il sindaco pentastellato ha diviso i bambini delle scuole primarie in due categorie: i buoni a cui dopo il pasto viene dato un dolcetto ed i cattivi che invece resteranno senza. Perché buoni e perché cattivi? Deriva forse dalla condotta degli infanti interessati? No.
Dipende solo dalla capacità economica dei loro genitori: ai figli di chi paga la quota intera per la mensa si dà il dolcetto, ai figli di quelli che non ce la fanno, no. Cosa pretendono costoro? Non gli basta il grave difetto, anzi la colpa, di essere più poveri degli altri, ma vogliono anche il dolce? Vade retro pauper puer. Impara a stare al tuo posto. Niente dolce.
Succede dunque che i pentastellati quando passano dagli insulti e i “vaffa” a gestire praticamente la politica fanno la scelta più facile e meno socialmente corretta: il nostro beneamato sindaco pomeziese (si dice cosi?) ha completamente ignorato l’impatto educativo sui bambini a i quali sembrerà assurdo vedersi negare il dolcetto non per castigo ma per povertà. Spero che ne traggano una lezione sull’ingiustizia di una società in cui il denaro è la misura di tutto.
Sarebbe stato più semplice ed educativo darlo a tutti mettendo a carico del comune la piccola differenza che avrebbe consentito il dolcetto ad ogni bambino: ma per pensare queste cose bisogna capire la politica. Proprio ciò che sfugge ai pentastellati: il nostro eroe li difende dicendo che l’ha fatto con l’accordo dei genitori. Quali ? Quelli con i soldi quelli senza? Ah, saperlo, saperlo!