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Caserta, polemica per medici assenteisti all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca

L’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, nel Casertano, è in questo momento al centro di numerose polemiche, che riguardano la presenza all’interno della struttura di personale medico che nonostante sia assente, risulta normalmente operativo.

L’ospedale è stato posto sotto sequestro  poche ore fa dai carabinieri del Nas, che hanno riscontrato “la mancanza della prevista autorizzazione all’esercizio della struttura nosocomiale“, oltre a “carenze strutturali, funzionali e organizzative“. La struttura continuerà comunque ad operare per evitare disagi agli utenti. Il legale rappresentante dell’ospedale, il direttore generale dell’Asl di Caserta Mario Di Biasio, sarà denunciato per conduzione di struttura in assenza di autorizzazione.

I militari del Nucleo Antisofisticazione di Caserta sono intervenuti al San Rocco insieme ai carabinieri della Compagnia di Capua che questa mattina hanno notificato i provvedimenti cautelari a 18 indagati, tra cui 14 medici della struttura ospedaliera incriminata.

C’era infatti un accordo tra colleghi  per timbrare il cartellino ed assentarsi dal lavoro durante l’orario di servizio. Lo hanno scoperto i militari con intercettazioni e telecamere collocate nei punti strategici della struttura ospedaliera, al termine di indagini avviate nel febbraio 2017 “ Qua o ci arrestano a tutti quanti, o stiamo tutti in grazia di Dio. Tanto, come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra“, queste le parole così due dirigenti medici dell’ospedale stesso durante una telefonata, in un clima di sconcertante serenità.

I lavoratori indagati erano sopratutto coloro che operavano nel reparto di anestesia e pediatria, tra cui figurano anche  Olimpia Antonietta Di Bella e Luigi Mascolo, medici del Policlinico dell’Università Federico II.

Il direttore Mario De Biasio  sulla vicenda dichiara “Saremo inflessibili con chi ha sbagliato, applicando, non appena avremo le carte della Procura, la legge Madia sul licenziamento immediato degli assenteisti. Questi fatti sono gravissimi ma sono avvenuti quando ancora non eravamo intervenuti per installare il dispositivo con le impronte. Da quel momento, era la fine del 2017, le cose sono sicuramente migliorate“.

 

A cura di Paolo Solombrino.

 

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