La situazione in Libia sta precipitando. Siamo ad un conflitto di cui nessuno conosce dimensioni e conseguenze. A dimostrazione che la conferenza di Palermo organizzata nei mesi scorsi dal nostro governo e’ stata un fallimento, una iniziativa che non ha prodotto risultati. Siamo preoccupatissimi per l’avanzata militare verso Tripoli del Generale Haftar. Proprio in questi giorni di preparazione alla conferenza nazionale di Ghadames del 14-16 aprile, che dovrebbe gettare le basi per un nuovo percorso di pace per la Libia, sarebbe auspicabile che tutte le parti in causa rinuncino alla violenza e alle prove di forza che comprometteranno ogni possibile accordo. E’ grave invece che l’Italia, a causa dell’assenza prolungata di un ambasciatore in Libia e delle liti internazionali di questi mesi, abbia perso il suo ruolo di leadership e di facilitatore del dialogo intra-libico per la pace a vantaggio di altri Stati come la Francia e gli Emirati Arabi. Il nostro esecutivo, paralizzato in queste ore da polemiche interne e da un reciproco scaricabarile sull’inefficacia delle misure economiche individuate per rispondere alla recessione economica che sta aggredendo il Paese, non si rende conto che il primo Paese su cui si scaricheranno le conseguenze di quanto sta avvenendo in Libia sara’ l’Italia. Per questo e’ assolutamente urgente e necessario che il Presidente Conte venga in Senato a riferire su quanto sta accadendo in Libia e a spiegare quali iniziative intenda prendere per farsi protagonista di una iniziativa che spenga un focolaio di guerra pericolosissimo per noi e per l’Europa”. Lo dichiarano i senatori Alessandro Alfieri e Gianni PITTELLA, capigruppo Pd nelle commissioni Esteri e Politiche dell’Unione europea in Senato.