Alla vicenda venezuelana si intesa anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che prossimamente si riunirà per discutere della situazione umanitaria nella quale il Paese versa. È quanto riferisce il quotidiano «El Universal», in riferimento a fonti diplomatiche. La situazione nel paese, rimane critica, infatti, in un rapporto diffuso ieri dalla Johns Hopkins Bloomberg School, per la salute pubblica e dall’organizzazione non governativa Human rights watch (HRW) viene documentato un aumento nel numero delle morti materne e infantili e delle malattie che possono essere prevenute attraverso vaccino, come morbillo, difterite, malaria e tubercolosi, considerando anche alti livelli di insicurezza alimentare e di malnutrizione. Risale allo scorso 23 febbraio, la chiusura delle frontiere terrestri con la Colombia e il Brasile ciò nonostante , ogni giorno migliaia di persone continuano a lasciare il paese alla ricerca di un minimi di sicurezza. Nel viaggio, molti rischiano la vita, nel tentativo di attraversare torrenti o perché esposti a sfruttamento e abusi da parte di gruppi armati che controllano rotte irregolari e pericolose. Martedì scorso, le forze di sicurezza presenti su entrambi i lati del confine hanno faticato a tenere la situazione sotto controllo, tentando di arginare le circa 46.000 persone che, in preda alla disperazione, hanno attraversato il ponte internazionale Simon Bolivar, che collega la città venezuelana di San Antonio de Tachira e la città colombiana di Cucuta. L’elevato numero di persone in fuga è anche una conseguenza della piena del fiume Tachira, circostanza che rende le traversate a piedi ancora più pericolose. In attesa delle determinazioni che saranno adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, si spera che possano migliorare le condizioni umane di questo popolo che continua a pagare un caro prezzo per una vicenda politica senza precedenti.
A cura di Raffaele Fattopace