Esce oggi il quarto album di Roberto Michelangelo Giordi.
“Il Sogno di Partenope”, il quarto album del cantautore napoletano di stanza a Parigi, è pubblicato dalla label francese Disques Dom con distribuzione italiana Terminal Video.
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Il cantautore napoletano, dall’indiscutibile fascino vocale, riformula nuovi orizzonti per la canzone partenopea rimescolando la tradizione con il jazz e la world music.
Roberto Michelangelo Giordi è tra i finalisti della XIII edizione di “Botteghe d’Autore” la cui serata conclusiva si terrà sabato 27 aprile a Castelcivita (SA) ed è in lizza a Musicultura 2019 con il brano ““Cronache globali degli anni Zero”
Guarda la sua esibizione http://bit.ly/2UazbcD
“Il Sogno di Partenope” è artisticamente prodotto da Piero de Asmundis, già produttore e pianista di Ensemble Dissonanzen, Claude Challe, DJ Da Silva, Daniele Sepe, Nino D’Angelo. Nell’album troviamo molte collaborazioni speciali: al sassofono Daniele Sepe, al clarinetto Pericle Odierna, alla voce Brunella Selo, al violino, mandolino e lira pontiaca Michele Signore e alle percussioni Ciccio Merolla.
Dopo il fortunato debutto francese con “Les amants de Magritte” (Disques Dom France, 2017), e i due dischi italiani che gli hanno valso lo status di musicista e cantautore di culto, Giordi dà finalmente voce ad un racconto su Napoli attraverso le note ed i versi della tradizione partenopea più antica.
“Il sogno di Partenope” (Disques Dom) esce in Italia il 12 aprile sulle piattaforme digitali Spotify, iTunes, Google Plus, Amazon mentre la distribuzione fisica è affidata a www.terminalvideo.com/musica.
Le 15 tracce che compongono l’album sono un omaggio alla canzone classica partenopea ma arricchite di nuove storie, scritte dallo stesso Giordi, che evocano in maniera nuova, e talvolta surreale, la città di Napoli con le sue eterne contraddizioni, i suoi eclettismi musicali e i suoi legami storici e culturali con la società francese.
Concepito a Parigi e realizzato a Napoli il disco rompe ufficialmente con i clichet della tradizione vocale cercando di ricollocare le melodie antiche nei territori ancora inesplorati della world music, del folk e della musica da camera.