Nelle periferie della Chiesa, alle quali Francesco spesso allude, ci sono anche, in
Italia e nel mondo, migliaia di preti che hanno contratto matrimonio, molti dei
quali sarebbero ben disponibili a rientrare nell’effettivo esercizio del ministero
ecclesiastico. Ma le normative ufficiali finora non consentono questa possibilità
nella chiesa cattolica di rito latino, mentre le Chiese cattoliche di rito orientale da secoli prevedono, accanto al clero celibe, quello regolarmente coniugato.
“Vocatio” – una associazione che dal 1981 raccoglie, in Italia, un notevole numeromdi preti sposati e delle rispettive mogli – nell’imminente week-end (24-26 maggio)si riunisce a Roma(Hotel Casa Tra Noi, via Di Monte del Gallo 113) per riflettere su quella problematica, e di nuovo porre al papa e ai vescovi la domanda cruciale.
Un tempo, certamente, questa richiesta sarebbe stata improponibile. Ma, oggi, per lo sviluppo della teologia sui ministeri, per la crescente scarsità di vocazioni
sacerdotali che rende impossibile curare molte parrocchie, e per il dinamismo
impresso alla Chiesa romana dal nuovo vescovo di Roma, la domanda non è più così peregrina.
“Popolo di Dio dove sei? Papa Francesco chiama, Vocatio risponde”. Alla luce di questo slogan “Vocatio” si interrogherà su questi temi, ascoltando donne e uomini teologi, sociologi, psicologi, giuristi che, da diversi punti di vista, approfondiranno la questione dei ministeri ordinati, nella convinzione tuttavia che l’ormai indilazionabile riforma su questa tematica porti con sé cambiamenti profondi anche su altri aspetti della vita della Chiesa come il ruolo della donna, i diritti umani e sociali dei figli dei preti sposati, l’evoluzione del ruolo del laicato in una chiesa oggi chiamata a seguire un approccio autenticamente comunitario e rivolto in primo luogo agli ultimi. Sono previsti ,fra gli altri,gli interventi di: Paola Lazzarini,Andrea Grillo,Vittorio Bellavite, Andrea Mannino,Giacomo Del Monte,Alessandro Manfridi e Rosario Mocciaro.
