Si scrive “punching bag”; si legge “sfogatoio pubblico di stress”. In pratica un sacco da box di colore giallo, attaccato ad un palo stradale, che diventa oggetto di calci e pugni. Uno scherzo? Macché. Ai cittadini di New York l’idea è piaciuta. Loro che di stress si nutrono non vedevano l’ora di scaricare le proprie frustrazioni su qualcosa che non configurasse un reato. Pensiamoci: tra situazioni sentimentali traballanti, scossoni professionali, problemini di salute, si è tutti potenzialmente esposti a perdere la pazienza. Mettiamoci poi un traffico inferocito e clacson strombazzanti ed ecco servito il manuale del perfetto nevrotico. Il punching bag da noi funzionerebbe? Chissà. Le cronache quotidiane ci restituiscono un corpo sociale dai nervi sempre più tesi. L’esperimento non sarebbe poi così peregrino.