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Parigi omaggia uno dei pilastri della moda. Karl Lagerfeld for ever

Karl Lagerfeld non era un semplice stilista ma polvere magica per tante donne. Ha insegnato la moda, lo stile, il buon gusto e come sopravvivere nel mondo della moda. Quello che Andy Warhol era per l’arte lui lo era per la moda. È insostituibile. È l’unica persona che poteva rendere il bianco e nero pieno di colore. L’uomo perfetto che amava e capiva le donne. La sua non era una faccia, una coda canuta sulla nuca, un paio di occhiali neri. Il volto di Karl Lagerfeld ora è un cammeo, un gioiello antico fatto di curve morbide e linee austere impresse sull’onice granitica che si chiama arte. Quella che supera bozzetti e tessuti, oltrepassa atelier e passerelle, e diventa totale. Magnifica. Non è la fine di una vita pazzesca, ma il prosieguo di un mito costruito nel corso di un’esistenza unica, sofisticata almeno quanto le creazioni frutto di intelligenza, manualità, lungimiranza. A quattro mesi dalla sua scomparsa, ieri sera a Parigi si è dato un tributo. Voluto da Chanel e Fendi,( gruppo LVMH) e dalla maison omonima del grande couturier scomparso, con un lungo spettacolo di 90 minuti con la scenografia e la regia di Robert Carsen. Sul palco si sono esibite anche le amiche del maestro, Tilda Swinton, Fanny Ardant, Cara Delevingne e Helen Mirren che hanno letto brani e riprodotto tratti dalle opere degli autori preferiti da Lagerfeld, come Virginia Woolf, Stéphane Mallarmé, Colette. Nello show anche il pianista cinese Lang Lang, che ha suonato Chopin sul pianoforte a coda disegnato dal Kaiser nel 150/o anniversario della Steinway, e l’artista americano Pharrell Williams. France Lagerfeld Tribute © AP

La platea era composta da 2500 ospiti. Le molteplici sfaccettature della personalità del couturier sono state ricordate attraverso un mosaico di filmati realizzati per tutta la vita, intervallati dalle testimonianze degli amici e dei contributi ‘live’ di musicisti, ballerini di grande talento, di cui ammirava il lavoro.

Tra i testimoni saliti sul palco il ballerino Jookin Lil Buck, il violinista Charlie Siem, che ha eseguito Paganini, uno dei compositori preferiti di Elisabetta, madre di Karl, l’argentino Tedesco Cornejo con i suoi 17 ballerini di tango e la sua band di sette musicisti. La scenografia del Grand Palais comprendeva una spettacolare mostra di 56 ingrandimenti giganti di ritratti scattati durante la sua vita da alcuni dei più famosi fotografi del mondo, in un palette dei colori preferiti dal couturier, bianco, nero e rosso.

Karl for ever Anna Wintour e Bruno Pavlovsky foto di Olivier Saillant © ANSA

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