Sembri che il digitale abbia preso il sopravvento nelle nostre vite, dimostrazione di ciò è sicuramente l’intelligenza artificiale. Grazie a questa a breve tutto cambierà. Si dice da molto tempo, ora i frutti sono alla portata della vita di tutti i giorni. Ameremo la mobilità elettrica condivisa (dal monopattino alla bici all’automobile con la nuova start-up Ride), il fitness ‘immersivo’ con la realtà aumentata (dalla neonata Keiron) oppure prenoteremo il tipo di allenamento con una App nella palestre che più ci piace (FitPrime, palestra virtuale che fa accedere con un unico abbonamento a diversi centri sportivi). Useremo piattaforme per viaggi e vacanze ‘esperenziali’ al posto del turismo classico (con la piattaforma Apical blogger, esperti e turisti si scambiano le proprie esperienze che si trasformano in prenotazioni). Oppure sceglieremo con una App la comunità che più ci aggrada con cui passare le ferie (Babaiola, motore di ricerca per viaggi esponenziali per la comunità LGBT). Compreremo biglietti di cinema e teatro con App che confrontano programmazioni, orari e costi (come Cineapp) e anche il karaoke sarà social perché connesso con una community di appassionati con un semplice clic (con la App Karaoke One). Per decidere che tipo di tatuaggio fare potremo consultare una sola App (Inkdome, studio virtuale per tattoo) per avere una panoramica completa sulle tipologie, le indicazioni e dove andarselo a fare.
Insomma siamo pronti a trasferire tutte le nostre attività sul telefonino?Queste sono solo le ultime novità frutto di start-up tutte made in Italy, già di successo o neonate e perciò a caccia di fondi, presentate a Roma, presso l’hub LVenture Group.
Dell’automobile di proprietà faremo a meno e i benzinai dovranno cambiare strategie commerciali. Avremo una piccola batteria portatile (la Riderbank), che sta in borsa. Il gingillo sarà adattabile a biciclette (da questo anno), monopattini (dal 2020, anche se sono già fra i mezzi di trasporto più cool a New York, Londra e Milano), cargo bikes (concepite per il trasporto dei bambini, ma volendo anche di merci e oggetti pesanti, a partire dal 2020), e perfino motorini, piccole auto elettriche e sharing mobility con ogni tipologia di mezzi di locomozione che ancora non ci sogniamo neanche(a partire dal 2021). Idea, vendita o affitto della batteria, distribuzione dei mezzi, mappatura delle città, app relative (e deadline segnalata fra le parentesi) sono il frutto del lavoro di un team di giovani ‘cervelli’ italiani che operano nella neonata start-up ‘Ride’ (www.riedapp.eu) specializzata in servizi di mobilità elettrica condivisa e multi-veicolo. Le prime biciclette a batteria intercambiabile saranno presenti in 6 città della penisola entro la fine dell’anno e i contratti sono ora in chiusura con le amministrazioni. “Basterà agganciare la propria batteria al mezzo scelto per sbloccarne la modalità elettrica, – ha spiegato Andrea Crociani, co-fondatore di Ride all’evento di presentazione delle strat-up ‘incubate’ fra le mura dell’hub LVenture Group (che ha sede all’interno della stazione Termini di Roma, oltre che a Milano), all’interno dl programma di accelerazione svolto con l’università LUISS EnLabs.
La penisola inizia ad essere attraversata da imprese, anche a partecipazione universitaria, che riuniscono e supportano le idee di cervelli e la creazione di start-up pari a quanto non avvenga in metropoli come Londra o nella Silicon Valley californiana. Ad oggi sono 171 gli incubatori e gli acceleratori di start-up in Italia. Un sistema in crescita che conta realtà notevoli come Digital Magics, con sede a Milano, Padova, Roma, Napoli e Palermo ed H-Farm con sede a Roncade (Treviso), Milano e Catania. Inoltre Pi Campus, start-up district nel quartiere Eur di Roma. In ambito universitario si va da PoliHub, del Politecnico di Milano e Dock3 della facoltà di ingegneria dell’università Roma 3 ed è recente la nascita di Contamination Lab dell’università di Teramo.
Nell’hub romano di LVenture Group si sviluppa l’intera filiera finanziaria, dallo sviluppo delle idee dei talenti alla loro realizzazione in termini di contratti con partner commerciali. “Otto su dieci start-up raccolgono fondi e quelle di maggiore successo si applicano allo stile di vita e ai bisogni quotidiani. Il mondo sta cambiando e le aziende italiane devono stare al passo. Qualsiasi cosa si venda, dalla moda alle automobili, in realtà oggi si vende soprattutto software”, ha precisato Luigi Capello,CEO di LVenture Group.