Federica Pellegrini si conferma campionessa del mondo dei 200 stile libero e piange pensando ai tanti successi di una carriera che ha un altro grande appuntamento: Tokyo 2020, fra un anno esatto.
«Questa medaglia si chiama amore». Non confessa una storia, non conferma un fidanzamento. Federica Pellegrini parla di tanti altri tipi d’amore guardando questa ennesima medaglia d’oro che non si aspettava, ma che è meritata come non mai. Per la quarta volta è campionessa del mondo nei 200 stile libero, per mondiali non è mai scesa dal podio della sua gara, quella di cui è primatista del mondo dal 2009. «Amore in generale, amore per questo sport, amore per la mia famiglia, amore per la serenità che ho in questo momento. Ha detto ai microfoni di RaiSport tenendo fra le mani quella medaglia appesa al collo. Non c’è parola diversa per definire il rapporto della Divina con il suo sport che le ha dato successi fin da ragazzina (era appena 16enne al momento dell’argento di Atene 2004) e che gliene sta dando ancora alla vigilia dei 31. La ragazza chiusa che non diceva quasi una parola è diventata una donna che racconta quello che prova, lo mostra con le lacrime e riflette sul futuro. «Questo è sicuramente il mio ultimo Mondiale e il prossimo sarà l’ultimo anno della mia carriera che si chiuderà con un’Olimpiade. Non potevo chiedere di meglio, non potevo aspettarmi quello che è poi successo oggi, sono in estasi e non avrei potuto aspettarmi qualcosa di meglio. Sono stati anni bellissimi e sofferti, emozioni fortissime».
È lavoro che paga come non mai quelli che porta Federica ad ascoltare l’Inno di Mameli sul podio dei 200 stile libero a Gwangju. «È un grande risultato, ci abbiamo creduto sempre. Sono contenta per me, per lo staff e per la mia famiglia». La ricetta della longevità? «A me piace faticare, allenarmi per me è l’unica strada ed è normale poi percorrerla. Sono stati anni bellissimi, sofferti, ricchi di emozioni forti che sicuramente vivrò in altri modi».
Non le mancherà, ha detto, la tensione del giorno della gara. A noi, invece, il giorno della gara di Federica Pellegrini mancherà da morire, perché il giorno della gara della Divina c’è sempre qualcosa di bello da vedere: l’impegno costante, prima ancora delle medaglie.