Ormai a chiaro a tutti che la principale criticità del sistema penitenziario in Campania riguarda il sovraffollamento. A livello regionale è del 133,9%. Maglia nera al carcere di Poggioreale dove il sovraffollamento raggiunge il 157,81%,seguono Benevento(154% )Pozzuoli(151%) e Secondigliano(144%). Oltre duecento detenuti in più nei penitenziari di Avellino, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi. 250, per l’esattezza. Samuele Ciambriello, garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive, questa mattina ha visitato la casa circondariale “Antimo Graziano” del capoluogo irpino – accompagnato dal direttore Paolo Pastena – ed ha poi illustrato la relazione annuale 2018, 330 pagine ricche di numeri e considerazioni. Ad Avellino, al 30 giugno 2019, i detenuti sono 595; la capienza regolamentare è di 501. I detenuti nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi sono 185 (capienza regolamentare 126), ad Ariano Irpino 335 (capienza regolamentare 275).
Una situazione allarmante se si considera, come sottolinea lo stesso Ciambriello, la concomitante carenza di personale. Ad Avellino, ad esempio, la polizia penitenziaria prevista è di 297 agenti, quella presente è di 211 + 5 cinofili, + 54 Nucleo traduzioni e piantonamenti; va meglio a Sant’Angelo, con 99 agenti presenti rispetto ai 95 previsti. Ed anche ad Ariano, con 165 agenti previsti e 167 presenti. Un altro aspetto che Ciambriello segnala è la sanità. “Bisogna raddoppiare i numeri di medici e infermieri, raddoppiare il numero di ore per psicologi e psichiatri”. Ad Avellino, ad esempio, da gennaio un solo psichiatra si reca in carcere non più di due volte al mese. “Ci sono anche ritardi – dice il Garante – per visite specialistiche e ricoveri ospedalieri. Si potrebbero rafforzare le strumentazioni sanitarie all’interno di qualche istituto”. Il tema del disagio psichico è un altro nervo scoperto. Solo nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi ci sono dieci posti per detenuti ristretti nell’Articolazione psichiatrica,reparti che per il Garante “dovrebbero offrire assistenza specifica ai detenutri affetti da gravi patologie e che in molti Isituti di pena presentano una situzione molto critica. E negli Isituti dove non c’è l’Articolazione psichaitrica come vengono aiutati ed assistiti i detenuti problematici? il garante ha risposto a tutte le domande nell’affollata conferenza stampa.
Ciambriello nelle conclusioni è controcorrente.” Una società che ha paura e che immagina che il carcere cattivo ci renda più sicuri, non rispetta i vincoli sui dettami costituzionali sui diritti delle persone e del carcere come luogo di reinserimento e ravvedimento. Può essere il carcere l’unica risposta a chi viola la legge?”