“La prostituzione è una malattia dell’umanità, un modo sbagliato di pensare della società. Liberare queste povere schiave è un gesto di misericordia e un dovere per tutti gli uomini di buona volontà. Il loro grido di dolore non può lasciare indifferenti né i singoli individui né le istituzioni”. E’ un passaggio della prefazione scritta da Papa Francesco per il libro ‘Donne crocifisse. La vergogna della tratta raccontata dalla strada’, scritto dal sacerdote Aldo Buonaiuto ed edito da Rubbettino.
Aldo Buonaiuto è un sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII, associazione cattolica che si rivolge a varie forme di disagio sociale, a cui il pontefice ha fatto visita nell’agosto del 2016. “Quando sono entrato nella casa di accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII, non pensavo che lì dentro avrei trovato donne così umiliate, affrante, provate. Realmente donne crocifisse. Nella stanza in cui ho incontrato le ragazze liberate dalla tratta della prostituzione coatta, ho respirato tutto il dolore, l’ingiustizia e l’effetto della sopraffazione” racconta Bergoglio nella prefazione, anticipata da Repubblica. “Dopo aver ascoltato i racconti commoventi e umanissimi di queste povere donne, alcune delle quali con il bambino in braccio, ho sentito forte desiderio, quasi l’esigenza, di chiedere loro perdono per le vere e proprie torture che hanno dovuto sopportare a causa dei clienti, molti dei quali si definiscono cristiani”.
Francesco fa riferimento a qualsiasi forma di prostituzione, sia coercitiva sia volontaria: “E’ una riduzione in schiavitù, un atto criminale, un vizio schifoso che confonde il fare l’amore con lo sfogare i propri istinti torturando una donna inerme”.