“Accerteremo i fatti senza alcun pregiudizio e con il rigore già dimostrato da questa procura in altre analoghe vicende“. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino, durante la conferenza stampa sull’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, in merito alla foto di Natale Hjorth bendato e ammanettato. “La procura – ha aggiunto – ha già avviato le indagini per accertare quanto accaduto”.
Il capo dei carabinieri: “Dispiacere per ombre sollevate sulla vicenda” – Il generale Francesco Gargaro, a capo dei carabinieri di Roma, nella conferenza stampa ha sottolineato la linearità dell’intervento effettuato la notte del 26 luglio che ha portato alla morte del vicebrigadiere. “Esprimo disappunto e dispiacere per ombre e misteri sollevati sulla vicenda”, ha dichiarato.
“I due militari non hanno avuto il tempo di reagire” – Mario Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale “sono stati aggrediti immediatamente” dai due americani. “Non c’è stata possibilità di usare armi, di reagire”, ha proseguito il comandante dei carabinieri di Roma. “Nel momento in cui si sono qualificati sono stati immediatamente aggrediti, pochi attimi in cui Varriale è stato sopraffatto e buttato a terra”, ha aggiunto Gargaro. “Non c’è stato tempo di reagire, Varriale non poteva sparare ad un soggetto in fuga altrimenti sarebbe stato indagato per un reato grave”, ha ribadito.
“Cerciello Rega aveva dimenticato l’arma” – Mario Cerciello Rega, ha affermato Gargaro, “non aveva la pistola con sé al momento dell’aggressione, ma solo le manette. L’aveva dimenticata. Ma non cambia perché, come Varriale, non avrebbe avuto il tempo di reagire”. Il militare, ha quindi aggiunto, è stato colpito da “undici coltellate, alcune delle quali hanno colpito fino alla base del coltello usato (con lama di 18 centimetri). E’ stato trapassato lo stomaco, il colon, l’intestino”.
“La procedura seguita è stata regolare” – Il generale ha qundi ribadito che “la procedura seguita è stata regolare”. Quanto alla presenza delle pattuglie in zona, Gargaro ha ribadito che “erano lì e sono state lasciate lì per intervenire. Erano a distanza tale da non poter essere viste per non pregiudicare l’operazione”.
Pm: “I due americani erano in ottime condizioni all’interrogatorio” – “Quando sono arrivati” per essere interrogati, i due giovani americani (Christian Gabriel Natale Hjort e Lee Elder Finnegan, ndr) ritenuti responsabili dell’omicidio del vicebrigadiere Mario cerciello Rega, “erano liberi da qualunque tipo di vincolo, in ottime condizioni, senza segni di nessuno genere”. Lo ha detto la pm romana Nunzia D’Elia, aggiungendo che “abbiamo fornito l’avvocato d’ufficio, nominato l’interprete e consentito a Gabriel Natale di aver un colloquio preliminare con il suo avvocato da soli”.
“Chiedevano ‘ma è proprio morto?'” – “Chiedevano ma è proprio morto? Morto, morto? Mi pare che fosse Gabriel Natale a chiederlo”, ha poi rivelato il procuratore della Repubblica di Roma. “Successivamente ha avuto delle reazioni – ha aggiunto la pm -. Finnegan inizialmente ha versato qualche lacrima”.