E’ morto Hamza bin Laden, il figlio più in vista del defunto capo di Al Qaeda Osama bin Laden. Lo riferiscono fonti di intelligence raccolte dagli Stati Uniti, senza fornire ulteriori dettagli. A marzo il Dipartimento di Stato americano aveva messo su Hamza una taglia da un milione di dollari, considerandolo un leader emergente dell’organizzazione un tempo guidata dal padre.
Su Hamza bin Laden: Sempre in marzo, l’Arabia Saudita aveva annunciato di aver tolto la cittadinanza ad Hamza, ritenendolo “una delle figure di spicco dell’organizzazione terroristica”. Di lui, nato nel 1989, si sa ben poco. Quando Osama si spostò in Afghanistan nel 1996 e dichiarò guerra agli Stati Uniti, il figlio di appena sette anni andò col padre e apparve in video propagandistici di Al Qaeda, il primo datato 2005. Secondo fonti di intelligence, finora si sarebbe nascosto al confine tra Afghanistan e Pakistan. Dalle lettere sequestrate nel compound pakistano di Abbottabad, dove nel 2011 i Navy Seal statunitensi uccisero suo padre, ritenuto la mente dell’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono del 2001, emerge che era stato istruito dallo stesso Osama ed era destinato a prenderne il posto. Si pensa che abbia trascorso alcuni anni con la madre in Iran, anche se secondo altre fonti potrebbe aver vissuto in Pakistan, Afghanistan e addirittura in Siria.
Contro Usa e Arabia Saudita: Stando al dipartimento di Stato Usa, ha sposato la figlia di Mohammed Atta, il terrorista egiziano leader del commando degli attentati dell’11 settembre e dirottatore di uno degli aerei che si schiantò contro le torri del World Trade Center. Negli ultimi anni Hamza ha diffuso video e audio in cui invita i sostenitori di Al Qaeda ad attaccare l’America e i suoi alleati occidentali per vendicare la morte del padre. Nel suo ultimo messaggio audio del marzo 2018, ha minacciato l’Arabia Saudita e chiesto ai suoi cittadini di preparare la jihad contro i loro monarchi.
Al Qaeda e l’Isis : Nei mesi scorsi invece Al Qaeda ha diffuso sermoni dove Hamza invita i mujaheddin all’unità in Siria, esorta a colpire i paesi occidentali e gli sciiti. Tutti indizi, secondo gli esperti antiterrorismo americani, delle potenzialità del giovane per emergere come leader carismatico di Al Qaeda, dopo il tramonto dell’Isis.
Secondo questa tesi, al-Zawahiri non è stato in grado di raccogliere l’eredità di bin Laden e di fare proseliti, ma i dirigenti delle intelligence occidentali, compreso il capo dell’MI6 Alex Younger, non credono che Al Qaeda sia scomparsa. Anzi. Avrebbe usato il suo basso profilo per riorganizzarsi e rafforzarsi, pianificando altri attacchi contro l’Occidente e i suoi governi alleati in Medio Oriente e Africa.