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America a mano armata. C’è stata una sparatoria in un negozio della catena Walmart a El Paso. Fermato il killer

Un’altra sparatoria insanguina l’America, a pochi giorni da quella messa a segno da un giovane suprematista bianco al food festival in California. Questa volta il teatro della tragedia è un affollato supermercato della catena Walmart di El Paso, Texas, la città del candidato presidenziale Beto O’Rourke. Il bilancio è di almeno 18 morti e diversi feriti. Ad agire sarebbe stato un solo killer, Patrick Crusius, di El Paso, un ragazzo bianco, di ventun anni, che imbracciava un AK-47 kalashnikov. Ancora non si sa il movente, ma di certo ha scatenato il panico tra le migliaia di clienti che si trovavano nei negozi e nei ristoranti del centro commerciale.

La polizia è arrivata in forze, insieme all’Fbi e alle ambulanze, ma è passata almeno un’ora prima della cattura del killer.

Il sindaco Dee Margo parla di «numerosi morti», 18 le vittime accertate tra cui 4 bambini, con almeno 30 feriti.

«C’è solo un sospetto arrestato»: lo ha detto in conferenza stampa Robert Gomez, portavoce del dipartimento di polizia di El Paso.

«Davvero straziante. Sono devastato da quello che è successo oggi a El Paso. Siamo con le famiglie che stanno soffrendo. Il nostro impegno è con coloro che cambieranno questo Paese in modo che ciò non accada di nuovo», ha twittato il candidato presidenziale Beto O’ Rourke, tra i più battaglieri contro la violenza delle armi da fuoco. «Il nostro dipartimento sicurezza sta assistendo le autorità locali e federali per portare questa tragedia alla conclusione più rapida e sicura possibile», ha twittato a sua volta il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, ringraziando i primi soccorritori.

È il terzo caso in una settimana. Alcuni giorni fa due impiegati della stessa catena commerciale erano stati uccisi a colpi d’arma da fuoco a Southaven in Mississippi. Sabato scorso, un 19enne di origini italo-iraniane, con simpatie suprematiste, ha aperto il fuoco sulla folla al Festival dell’Aglio di San José in California. Morirono tre persone, tutti giovanissimi: un bimbo di 6 anni, un’adolescente di 13 e un ragazzo di 25.

Nulla si sa invece, al momento, sul movente della strage. Quel che è certo è che per un’ora durata un’eternità le migliaia di clienti che si trovavano nei negozi e nei ristoranti, particolarmente affollati il sabato pomeriggio sono piombati nel terrore. Dopo i primi spari c’è stato un fuggi fuggi generale, come mostrano le prime immagini scattate dai presenti con i telefonini e subito rilanciate dalle tv americane. L’area però è così grande che nessuno sapeva esattamente in che direzione scappare. Alcuni locali hanno fatto scattare immediatamente il lockdown, isolandosi dal resto dello shopping center. Diversi visitatori hanno telefonato alle forze dell’ordine e hanno cominciato a mandare sms ai propri cari. La polizia è arrivata in forze, insieme all’Fbi e alle ambulanze, ma è passata almeno un’ora prima della cattura del sospetto attentatore.

«Terribile sparatoria a El Paso, Texas. Le notizie sono molto brutte, molte vittime. Stiamo lavorando con le autorità statali e locali e con le forze dell’ordine. Ho parlato con il governatore promettendo il totale sostegno del governo federale. Dio sia con tutti voi!»: lo ha twittato Donald Trump commentando la sparatoria a El Paso

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