La moda, allo stesso modo dell’arte, dell’enogastronomia e della cultura, è una di quelle cose per cui il nostro paese è più conosciuto al mondo, una vera e propria attrazione per il turismo, che con la sua idea di stile ha fatto innamorare davvero tutto il mondo. A pensarci bene, infatti, andare a fare shopping in Italia rappresenta una specie di hobby, se cosi si può chiamare, una specie di piacevole passatempo impreziosito da tutto ciò che offre il Belpaese. Alla ricerca dei vestiti donna più belli milioni di turisti assaltano le piazze italiane, andando alla ricerca delle boutique più importanti ed esclusive. A vedere le vetrine vien da chiedersi come si fa a non entrare in uno dei tanti punti vendita presenti nello Stivale, magari cercando un po’ di riposo dopo una lunga passeggiata tra i monumenti più belli. Grandi marchi e brand emergenti sono presenti in quasi tutte le vie dello shopping internazionale! L’abbigliamento, la pelletteria e anche il mondo delle calzature sono settori che, grazie alle vendite in costante aumento, contribuiscono al boom economico del nostro paese. Del resto, inutile nasconderselo, noi italiani siamo caratterizzati da una particolare vanità: ci piace lo Stile, quello con la S maiuscola, le belle cose, e sin dalla nascita siamo stati abituati a rispettare la moda con il gusto nel vestire. Questo gusto innato ci rende punti di riferimento nel panorama della moda internazionale, grazie ai numerosi brand che ci rappresentano. Citarli tutti è impossibile, anche perché di menti brillanti che ampliano questo mondo continuano a nascerne parecchie. L’Italia resta il paese dei centri storici. E non solo perché concentrano tante bellezze artistiche e rivestono un ruolo importante nella vita sociale, ma anche quando si parla di commercio Non Food: infatti, nonostante la riduzione numerica (-2,3% in un anno), ancora oggi in Italia il 45,7% dei punti vendita non alimentari si concentra nelle aree urbane.
Di questi negozi, oltre la metà è localizzata nei centri urbani di minore dimensione (meno di 50 mila abitanti), mentre il 18,9% nelle aree centrali delle grandi città (oltre 250 mila abitanti).
A livello territoriale, è soprattutto nel Sud e sulle Isole che le vie commerciali urbane sono le protagoniste del commercio (52,8% del numero totale di store non alimentari), mentre nel Nord Ovest la concentrazione della rete è divisa fra i centri urbani (40,7%) e i centri commerciali (43,1%).
A confermare l’attrattività dei centri urbani per il commercio Non Food in Italia è lo Shopping Index, un indice commerciale esclusivo che rileva le insegne presenti in centri urbani e centri commerciali e attribuisce loro un punteggio in funzione del numero dei punti vendita e delle insegne presenti in ognuno dei due agglomerati commerciali. Lo Shopping Index è elaborato da TradeLab per l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, il report che ogni anno riunisce le informazioni su 13 comparti non alimentari: abbigliamento e calzature, elettronica di consumo, mobili e arredamento, bricolage, articoli per lo sport, prodotti di profumeria, casalinghi, automedicazione, edutainment, prodotti di ottica, tessile casa, cancelleria, giocattoli.
A partire dallo Shopping Index, l’edizione 2019 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha elaborato la “top ten” delle zone urbane italiane che nel 2018 sono state le più attrattive per il commercio non alimentare: le prime cinque posizioni sono le stesse dell’index dell’anno precedente.
- Milano centro (Vittorio Emanuele)
- Roma centro (del Corso, Nazionale)
- Bologna (Indipendenza, Bassi, D’Azeglio)
- Torino centro (Garibaldi, Roma)
- Firenze centro
- Napoli (Chiaia, Toledo)
- Milano Buenos Aires
- Bari (Cavour, Sparano, Vittorio Emanuele)
- Palermo (Maqueda, Roma, Ruggero Settimo, Finocchiaro)
- Genova (San Vincenzo, XX Settembre, Buenos Aires)