Con la crisi di governo ormai in corso, sono molti i lettori che si stanno chiedendo cosa succederebbe alle misure realizzate dall’attuale governo nel caso in cui dovesse cadere. Tra tutte quella che più “preoccupa” gli italiani è proprio il reddito di cittadinanza, infatti, sono molti a temere che in caso di caduta dell’esecutivo Lega-M5s, il sussidio possa decadere.
La domanda che si stanno ponendo in molti, soprattutto i titolari della Card Rdc è una: cosa succede al reddito di cittadinanza se cade il Governo? Per capirlo bisogna leggere il decreto legge n. 4 del 2019 – quello che appunto disciplina il sussidio tanto voluto dai 5 stelle. Come abbiamo già spiegato in altri articoli, il reddito di cittadinanza è un sussidio rivolto ai cittadini in possesso di determinati requisiti, magari in difficoltà economiche, senza un lavoro e con familiari a carico. L’aiuto economico che viene riconosciuto a questi ultimi ha come scopo l’avvio al mondo del lavoro e il miglioramento della vita sociale dell’individuo e della sua famiglia. La sua durata è di 18 mesi e l’importo erogato viene calcolato in base alle altre entrate del richiedente. Al termine dei 18 mesi viene richiesto un nuovo Isee per verificare se, nel frattempo, sono mutate le condizioni e, se queste persistono, l’assegno viene confermato per altri 18 mesi, con un mese di sospensione. Questo conferma che il reddito di cittadinanza non è una misura “usa e getta” ma strutturale, e quindi a tempo indeterminato. Nel decreto infatti viene stabilita la data di partenza del sussidio, aprile 2019, ma non la data di termine. Alla luce di quanto detto, anche nel caso in cui il governo dovesse cadere, il reddito di cittadinanza continuerà ad essere attivo nelle attuali modalità.
Esistono soltanto due strade che potrebbero portare all’eliminazione del reddito di cittadinanza: un’apposita legge che lo abroghi o un referendum popolare abrogativo. Allo stato attuale delle cose sembra quasi impossibile assistere ad un addio anticipato al reddito di cittadinanza, anche nel caso in cui Salvini, Conte e Di Maio decidano di sciogliere il governo. “Nessuno potrà cancellare le 900mila domande di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza accolte in questi mesi. Questa è la cartina della nostra Italia, in ogni comune dietro ogni numero trovate speranza e voglia di dignità. Grazie Giuseppe Conte!”.
Lo scrive su Twitter il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S), postando una mappa delle domande accolte sulla base dei dati Inps, da cui si evince che i primi tre comuni sono Napoli (36.399), Roma (32.905) e Palermo (26.114). A livello nazionale, l’importo medio mensile del reddito di cittadinanza è pari a 525,65 euro. Sono più di 2 milioni le persone coinvolte da questa misura che riguarda circa 800mila nuclei familiari.