Il presidente Nicolás Maduro, ha firmato due lettere, in indirizzo una al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l’altra al Segretario Generale, António Guterres. Le due missive sono scaturite dalla decisione assunta dall’amministrazione Trump di imporre al Venezuela un «embargo economico totale». Nelle due comunicazioni, il presidente venezuelano parla a proposito della decisione statunitense in materia economica, di «azioni ostili e aggressive dell’amministrazione Trump» ai danni di Caracas. L’ambasciatore venezuelano, Samuel Moncada, ha dichiarato rivolgendosi all’ONU, «Il Consiglio di sicurezza ha l’obbligo di impedire la violazione delle leggi internazionali da parte di un membro permanente» dando cosi sostegno a quanto riportato per iscritto dalla presidenza. Aggiungendo che «tali manovre promosse da Trump rappresentano una minaccia per la pace e la sicurezza del Venezuela». Il Capo del Palazzo di vetro, è stato invitato da Caracas a «condannare pubblicamente quest’aggressione». In un’intervista rilasciata al canale venezuelano VTV, Nicolás Maduro, ha affermato di essere pronto a dialogare con il capo della Casa Bianca, affinché siano ripristinati i rapporti tra le due nazioni e vengano superate le divergenze esistenti sul piano politico, «Ho detto al presidente Trump che se un giorno, oggi o in futuro, ci sarà un’opportunità per un dialogo rispettoso e comprensivo, sono pronto a tendere la mano». Tuttavia nella stessa sede, Maduro ha rivolto a John Bolton, consigliere Usa per la sicurezza nazionale, pubbliche accuse riguardo a un tentato omicidio ai suoi danni. «È passato un anno dal tentato omicidio. Oggi posso dire di avere le prove che a ordinarlo è stato John Bolton dalla Casa Bianca, al momento non posso accusare il presidente Trump, ma ho tutte le ragioni per chiedere un’indagine su John Bolton». Lo stesso consigliere, ha chiesto ai circa sessanta Stati del cosiddetto Gruppo di Lima, intervenuti alla Conferenza internazionale per la democrazia in Venezuela svoltasi nella capitale peruviana, un’azione internazionale più incisiva contro il presidente Maduro, per porre fine al suo mandato. Bolton, dal suo canto ha dichiarato: «Il momento di agire è adesso. Gli Stati Uniti stanno operando con decisione per tagliare le risorse finanziarie a Maduro e accelerare una transizione democratica pacifica lanciando un avvertimento a eventuali Paesi terzi che vogliono fare affari con il regime di Maduro, invito gli stessi a procedere con estrema cautela».
Mentre a livello internazionale si arroventa la tensione, sul fronte interno procedono lentamente i negoziati mediati in modo impeccabile dalla Norvegia alle Barbados, dove sono tuttora impegnate le rappresentanze di Nicolás Maduro e Juan Guaidó al fine di stabilire una democratica e si spera pacifica risoluzione della questione venezuelana.
A cura di Raffaele Fattopace