Dieci contro due. Prendersela con i più deboli, un branco violento contro chi è indifeso. Per sbeffeggiare, insultare, derubare. E poi aggredire a colpi di grosse pietre giocando a chi le lancia con maggiore forza, tiro al bersaglio contro il volto della loro vittima. È il lato oscuro del lungomare di Napoli, una manciata di metri alle spalle della passeggiata della movida in una domenica sera torrida e affollata di giovani ancora in città ad agosto. Ne fanno le spese due cittadini del Bangladesh, costretti a lavorare per guadagnarsi la vita senza dare fastidio a nessuno anche a mezzanotte. Uno di loro ora è grave, ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Cardarelli, in prognosi riservata e in attesa di almeno due interventi chirurgici che dovranno tentare di ricostruirgli la faccia, ha un trauma cranico causato da una delle sassate.
E ora è caccia al branco, almeno dieci ragazzini che l’amico della vittima — pure ferito nel tentativo di soccorrere il suo connazionale ma in modo più lieve — ha descritto come per lo più minorenni, tra i quindici e i sedici anni. Spariti nel nulla, si spera immortalati dalle numerose telecamere di videosorveglianza ora al vaglio della polizia.
La cronaca. Lungomare di Napoli, già scenario di numerosi episodi violenti. Come la sparatoria tra via Chiatamone e via Partenope per vendetta contro i parcheggiatori abusivi, che provocò il fuggi fuggi generale da ristoranti e bar della zona. O come il caso dell’uomo in scooter con la moglie accoltellato al costato, senza motivo, in piazza Vittoria da due giovani che lo avevano affiancato in sella a un altro motorino.