L’aula del Senato ha deciso il calendario della crisi bocciando la proposta della Lega di anticipare a domani la sfiducia al presidente Giuseppe Conte. Il premier si presenterà dunque in aula martedì 20 agosto alle 15, la data già proposta nella conferenza dei capigruppo da Pd e M5s, per svolgere le sue comunicazioni.
La seduta è stata dominata dall’intervento di Matteo Salvini che, seduto tra i banchi dei senatori e non tra quelli del governo, si è alzato per parlare tra le contestazioni del Pd: “L’Italia vuole avere certezze e cosa c’è di più bello, democratico, trasparente, lineare, dignitoso che dare la parola al popolo. Cosa c’è di più bello. Non capisco la paura, il terrore, la disperazione”, ha esodrito. Poi, rivolto al M5s, ha rilanciato: “Raccolgo l’invito di Di Maio: la Lega voterà per anticipare il voto sul taglio dei parlamentari, 345 in meno la settimana prossima, e poi si va immediatamente a votare. Affare fatto, noi ci siamo”. Ha risposto inoltre a Renzi, che ha tenuto nel pomeriggio una conferenza stampa al Senato proponendo un governo di responsabilità: “Capisco il terrore da parte del senatore Renzi, comprensibilissimo: perché sa che con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente quindi piuttosto che lasciare la poltrona sta qua col vinavil”.
Per il capogruppo M5S in Senato Stefano Patuanelli, Salvini “ha tolto qualsiasi valenza politica al dibattito in corso: la proposta di votare immediatamente la prossima settimana la quarta lettura della riforma” per tagliare i parlamentari “è possibile esclusivamente se domani non viene votata la sfiducia al governo, mi aspetto che venga ritirata la proposta Romeo, in alternativa voteremo contro”.
L’Aula del Senato ha confermato indirettamente, bocciando le proposte di modifica al calendario presentate dal centrodestra, il timing votato in conferenza dei capigruppo ieri che prevede che Conte terrà le comunicazioni a Palazzo Madama il prossimo martedì 20 agosto alle 15.