Economia e Welfare

Venezuela, il leader dell’opposizione Guaidó accusa Maduro di voler sciogliere illegalmente il Parlamento, si prospetta l’ipotesi elezioni anticipate

Caracas, l’Assemblea nazionale costituente del Venezuela ha annunciato che prevede la creazione di un gruppo di lavoro cui spetterà il compito di ascoltare la cittadinanza per decidere quando indire elezioni parlamentari per rinnovare il Parlamento, l’istituzione dove l’opposizione risulta in maggioranza a seguito delle elezioni legislative del 2015. Il presidente dell’organismo Diosdado Cabello, ha dichiarato: «Proporrò una commissione per valutare in conformità con la legge, la Costituzione e la situazione politica del nostro Paese, saranno consultate tutte le organizzazioni, le persone, “la strada”, per capire quando sarà il momento migliore per condurre queste elezioni». Il  leader dell’opposizione e presidente dell’Assemblea nazionale, Juan Guaidó, aveva accusato nei giorni scorsi l’Assemblea nazionale costituente di voler sciogliere il Parlamento o di voler anticipare illegalmente le elezioni legislative in programma per il 2020, scatenando un potenziale inasprimento della crisi politica del Paese. «Questo regime senza scrupoli immagina di sbarazzarsi illegalmente del Parlamento venezuelano, è per questo che convocano l’Assemblea costituente», in un video su Twitter, ha avvisato ancora Guaidó ha affermato: «Se faranno quello che stanno pianificando, entreremo in una nuova fase di intensificato conflitto, ipotizzando l’arresto di numerosi parlamentari. Infatti, nella sessione di lunedì, l’A.N.C. ha accolto la richiesta della Corte suprema del Venezuela di revocare l’immunità a quattro parlamentari dell’opposizione essi sono: José Guerra, Tomás Guanipa, Rafael Guzmán e Jan Pablo García, accusati di aver partecipato al tentativo di sollevazione militare di fine aprile. Nei giorni scorsi il dialogo, ha subito una battuta di arresto, il presidente Maduro ha annunciato il ritiro della sua delegazione dal processo di dialogo con l’opposizione sostenuto dalla Norvegia. I colloqui erano stati fissati per l’8 e il 9 agosto, il presidente venezuelano, ha deciso all’ultimo momento di non inviare i suoi delegati, come risposta alle sanzioni annunciate da Washington per congelare i beni del governo venezuelano negli Stati Uniti. La situazione socio-politica, in Venezuela riflette anche nelle trattative una indefinita precarietà facendo calare spesso sulla nazione un’ombra di sconforto e di insicurezza.

A cura di Raffaele Fattopace

 

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