E’ polemica per la nomina di Andrea Comacchio a direttore dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) per un periodo di tre anni decisa in piena crisi di governo e alla vigilia di ferragosto dal ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. «Gli agricoltori italiani hanno bisogno di risposte concrete e tempi certi. Fin dal mio insediamento come ministro mi sono impegnato per onorare il loro lavoro e la loro professionalità – commenta Centinaio -. Con la nomina di oggi andiamo avanti in questa direzione, consapevoli che soltanto una squadra che lavora bene può rilanciare uno dei comparti trainanti del nostro made in Italy». Non è mancato il commento del senatore Dario Stefàno, vicepresidente del Gruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama. «Nel pieno di una crisi di governo attivata dalla Lega che dice di voler andare subito al voto, il ministro – pro tempore – dell’agricoltura ha firmato oggi il decreto di nomina del
direttore Agea, alla stregua della più becera logica di occupazione di potere e poltrone, e nonostante il sonoro avviso di sfratto datogli ieri dal Senato. Altro di fare una cosa utile all’agricoltura come firmare i decreti attuativi sull’emergenza Xylella, Centinaio pensa a come continuare a gestire potere e occupare spazi e poltrone come d’altronde hanno fatto sin qui con gli staff ministeriali che hanno riempito di loro fedelissimi impegnati nella gestione della macchina di propaganda, fatta di chiacchiere e fake news. Centinaio altro che firmare nuove nomine di dirigenti dovrebbe firmare le sue dimissioni. Così almeno la smette di procurare danni alla agricoltura italiana», conclude il senatore dem.