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Open Arms: il punto della situazione

 

La nave con 147 migranti a bordo non ha ancora avuto il via libera all’ingresso in porto. Il documento del ministro Salvini non è però stato controfirmati dalla ministra Trenta.  Sono scese 13 persone dalla Open Arms, persone che hanno seri problemi medici e loro familiari che li accompagnano. Restano a bordo della nave altre 131 persone in condizioni igienico sanitarie che i medici definiscono pessime: ci sono solo due bagni, sono terminati gli antibiotici e molti migranti hanno infezioni da ferite da fuoco che andrebbero curate. La nave, dopo la decisione del Tar del Lazio di sospendere il divieto di ingresso in acque italiane, è a vista del porto di Lampedusa, alla fonda a Cala francese, ma non può ancora attraccare. L’approdo della nave e lo sbarco dei passeggeri non sono stati autorizzati dal Viminale.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato un nuovo provvedimento di interdizione delle acque italiane. Per la prima volta però il documento non è stato controfirmato dagli altri due ministri competenti, Elisabetta Trenta per la difesa e Danilo Toninelli per i trasporti. La ministra Trenta ha spiegato: «Non firmo in nome dell’umanità…Ho preso questa decisione motivata da solide ragioni legali ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità».

Risponde Salvini: «Umanità non significa aiutare trafficanti e Ong ma investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani». Il Ministro ha dato mandato agli uffici del Viminale di fare ricorso urgente al Consiglio di Stato contro il verdetto del Tar perché la nave sarebbe rimasta un paio di giorni in zona Sar libica e maltese effettuando altri due soccorsi e s i è poi diretta verso nord «con il deliberato intento politico di condurre gli immigrati in Italia».

Altra l’opinione del ministro Toninelli. «Emettere un nuovo decreto identico per farselo bocciare di nuovo dal Tar dopo 5 minuti, esporrebbe la parte seria del governo, che non è quella che ha tradito il contratto, al ridicolo. Questo non significa che dobbiamo accogliere tutti i migranti di Open Arms. La nostra linea non cambia: mettiamo in sicurezza la nave come ci chiedono i giudici, poi l’Europa e in primis la Spagna inizino ad assumersi le proprie responsabilità facendosi carico di accogliere 116 migranti. Noi come Italia interveniamo per tutelare la salute dei 31 minori a bordo».

Proprio i minori a bordo potrebbero essere portati a terra come chiesto dal tribunale dei minori di Palermo e sollecitato anche dal premier Conte con una richiesta diretta a Matteo Salvini. Se i minori restassero in Italia, il governo spagnolo sarebbe pronto ad accogliere alcuni dei altri migranti salvati dalla Open Arms con un piano di ridistribuzione europea. La Procura di Agrigento potrebbe decidere di intervenire per l’immediato soccorso in base alla decisione del Tar e viste le condizioni a bordo della nave che ospita i migranti ormai da 14 giorni.

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