Migliaia di professori, sfidando la pioggia battente, hanno aperto a Hong Kong le manifestazioni di un nuovo weekend ad altissima tensione, viste le centinaia di mezzi e blindati, e le migliaia di unità paramilitari cinesi convenuti a Shenzhen, a pochi chilometri dall’ex colonia. La “marcia dei professori” rappresenta solo il primo dei tre appuntamenti previsti per questo sabato di proteste nella ex colonia britannica, come annuncia “Tgcom 24”. I professori “manifestanti” scendendo in piazza hanno voluto esprimere solidarietà agli studenti e agli attivisti che 11 settimane fa hanno cominciato a dichiarare il pieno dissenso contro la legge sulle estradizioni in Cina, accusata di ridurre l’autonomia di Hong Kong a favore di una maggiore interferenza di Pechino.
I sindacati dell’Hong Kong Professional Teachers, promotori dell’evento (dedicato alla “tutela della prossima generazione, lasciamo che le nostre coscienze parlino”), hanno cominciato il raduno a Chater Garden, nel cuore della città, prima di avviare la marcia verso la Government House, la residenza della contestatissima governatrice Carrie Lam. I professori hanno marciato indossando abiti neri, il colore scelto da attivisti e studenti per le proteste pro-democrazia, ma hanno annodato nastri bianchi alle inferriate di metallo introno alla Government House, per riaffermare la solidarietà al movimento nato a inizio giugno. Secondo i media locali e le immagini diffuse sui social, il corteo ha ribadito anche la convinzione che la Lam debba ascoltare e rispondere alle domande dei dimostranti, smettendo di fare ricorso alla violenza della polizia per disperdere chi partecipa alle manifestazioni.