Diligenti, separiamo ogni giorno i nostri rifiuti, convinti che il vecchio giocattolo di plastica servirà a costruire una nuova panchina e che la copia del giornale si trasformerà in carta da pacchi. Ma è solo un bellissimo sogno: nella realtà, una quantità enorme di carta, plastica, tessuti e altri scarti non è affatto reimmessa nel ciclo produttivo e, fino alla fine dello scorso anno, veniva caricata su grandi navi e spedita in Cina. La spazzatura era sì riciclata, ma a 7.500 chilometri di distanza da casa nostra. Ogni minuto nel mondo si vendono un milione di bottigliette di plastica. Se le si mette in pila una sopra l’altra bastano due secondi per raggiungere l’altezza della cima dell’Everest. È un’immagine che rende l’idea della presenza imponente della plastica nel nostro pianeta. Tutta quella prodotta dagli anni Venti a oggi è ancora nell’ambiente. Dalla sua invenzione ne sono stati prodotti 8,3 miliardi di tonnellate, di cui 6,3 sono diventati rifiuti che possono rimanere nell’ambiente anche per 400 anni o più. Le materie plastiche non sono biodegradabili. La plastica che finisce in mare mette in pericolo la vita degli animali marini, si accumula in grandi isole galleggianti, e con il tempo si rompe in pezzi sempre più piccoli che vengono ingeriti da pesci, cetacei, uccelli. È vero che non possiamo farne a meno, ma possiamo riciclare, limitare e non gettare. È, dunque, urgente cambiare i nostri comport amenti per salvare il nostro pianeta. Se non si è sensibile al tema ambientalista, male! molto male! Dovremmo pensare di rivedere le nostre abitudini in tema di rifiuti anche per un discorso legato al risparmio economico.
Qualche esempio? In Italia ogni abitante consumi circa 220 litri di acqua potabile al giorno e 7 famiglie italiane su 10 comprino acqua minerale in bottiglie di plastica. Scegliere di bere l’acqua del rubinetto è un’abitudine molto vantaggiosa che riduce significativamente la produzione di rifiuti di plastica e non alleggerisce il vostro portafogli. Infatti, l’acqua distribuita dalla rete idrica non viene né imballata né trasportata e ha un costo dalle 200 alle 300 volte minore. Eppure, Il 29% delle famiglie italiane non si fida di bere l’acqua del rubinetto. Se la riluttanza è dovuta al gusto, è possibile conservare la caraffa poche ore in frigorifero o a temperatura ambiente, sarà sufficiente per rimuovere l’odore sgradevole del cloro.
In tema di carta, invece, secondo l’Istat, quasi 8 famiglie italiane su 10 riciclano la carta, dato rassicurante se si pensa che qualche anno fa erano la metà ma c’è ancora tanto da fare, come ridurre al massimo le stampe non necessarie. Questa buona abitudine permette una riduzione di 6kg di rifiuti all’anno circa. Nell’era dei canali digitali, l’archiviazione dei dati è ormai dematerializzata. I documenti stampati presentano molti svantaggi: occupano spazio, pesano negli spostamenti e sono costosi in termini di inchiostro e carta. Prima di stampare un documento, quindi, è meglio porsi questa semplice domanda: è davvero necessario stamparlo? Se la risposta è positiva, optate almeno per la stampa fronte-retro.
Un ulteriore modo che abbiamo per ridurre i rifiuti e al contempo risparmiare sulle spese di casa è quello di puntare sulle eco ricariche per gli articoli per la pulizia e igiene personale, come il sapone liquido, il bagnoschiuma lo shampoo o il detersivo per lavatrice. Questa scelta non solo permette di ridurre i rifiuti in termini di imballaggi e packaging di plastica di circa 1kg per persona all’anno, ma garantisce anche una quantità di prodotto maggiore.
E se pensate che sia finita qui, sappiate che anche in tema di consumi alimentari possiamo scegliere di essere sostenibili, limitando gli sprechi e al contempo risparmiare qualche euro.
Per un pranzo o una cena a basso impatto ambientale, c’è Too Good To Go, l’app che combatte lo spreco alimentare sbarcata da due mesi in Italia e presente per ora a Milano, Torino e Bologna. Il progetto, nato in Danimarca, è già presente in altri 10 Paesi d’Europa e conta ad oggi oltre 10 milioni di utenti. Insomma, i modi che abbiamo per ridurre la produzione di rifiuti, che si tratti di scarti, di inquinamento atmosferico o di plastica e materiali di packaging sono molti.