Un ministro in carica che chiama all’insurrezione. Nella surreale crisi d’agosto accade anche che un’esponente del governo Conte, la titolare delle Politiche della famiglia Alessandra Locatelli, si spinga ad augurarsi da Palermo – nella sua prima visita in Sicilia – “che nell’eventualità che la Lega vada all’opposizione e si formi un nuovo governo Pd-M5s il popolo insorga il prima possibile”, come dice alle agenzie di stampa Dire e AdnKronos: “I decreti sicurezza – dice Locatelli, a Palermo per un incontro con alcune associazioni al Policlinico – non vanno toccati. Il paese è già stato tormentato a sufficienza. Sono tra i migliori provvedimenti fatti quest’anno, su questo si può solo andare avanti. Tornare indietro è una follia e ci batteremo fino alla fine”.
Per Locatelli, subentrata poco più di un mese fa a Lorenzo Fontana alla guida del ministero della Famiglia, è la prima visita ufficiale in Sicilia. Un incontro che arriva a pochi giorni dal possibile gong per il suo incarico: mercoledì, con la conclusione delle consultazioni avviate al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, potrebbe arrivare il nome del nuovo premier. Che secondo Locatelli non può nascere da un asse Pd-Movimento 5 Stelle: “Noi – anticipa la ministra – saremo tra i primi a scendere in piazza”. Locatelli, inoltre, riserva una stoccata anche a Matteo Renzi: per la ministra l’ex presidente del Consiglio è “una persona che è stata cacciata dal popolo” e dunque “credo non abbia nient’altro da dire agli italiani se non tacere e starsene nel suo angolino. Sarebbe meglio”.