Dicevano che Llorente era un vecchietto a libro paga, che il Napoli aveva bisogno di un attaccante da trenta gol. Ancora una volta decisivo. Il Napoli in quattro partite fa meno tiri in porta rispetto all’anno scorso, ma fa più gol. L’ampio turnover ripaga Ancelotti. Un Napoli essenziale, anche con qualche giocatore indietro di condizione. C’è stato poco o nulla da fare per il Lecce, travolto dalla migliore qualità dell’avversario e dei singoli: il terzo gol napoletano nasce da un’azione personale, avviata e conclusa da Fabian Ruiz con un gran sinistro.
L’arbitro è un semiesordiente che giudica bene tutti gli episodi, compreso i rigori. Arbitra bene ed applica il regolamento.
Un Napoli straripante sconfigge il Lecce a domicilio. Certo il Napoli insegue, invariata la testa della classifica. Grande Carlo Ancelotti, ottimo allenatore, uomo educato, mai sopra le righe, niente isterismi, niente proclami assurdi.
Una doppietta di Llorente, un rigore ripetuto e segnato da Insigne e un gol di Fabian Ruiz, contro il rigore di Mancosu. E il Napoli vince 4-1 a Lecce. “Era una partita trappola dopo Liverpool, ma i tanti cambi ci hanno aiutato. Nella prima parte siamo stati un po’ leziosi, ma per il resto la prestazione è stata buona per tutti i 90 minuti. Dal punto di vista mentale la squadra è stata ottima, ha gestito la partita e l’ha portata a casa in sicurezza”. Così ai microfoni di Sky Carlo Ancelotti commenta il successo del suo Napoli in casa del Lecce.
“Llorente? Si è presentato molto bene – ha aggiunto – ha giocato con Milik e mi è piaciuto anche lui per come si sono posizionati. Il primo gol nasce da un tiro di Milik. Davanti abbiamo tanta varietà”.
“Inter e Juventus? A occhio la Juve è ancora da definire – ha concluso Ancelotti – Conoscendo Sarri e le sue squadre, credo sia in via di definizione. L’Inter ha già le sue certezze, la Juventus le troverà nelle prossime partite”.