Roberto Mancini non ci sta. E si espone di persona, una volta di più, contro la piaga del razzismo nel calcio italiano. Il c.t. della Nazionale è duro dopo l’ennesimo caso accaduto in Serie A, con la gara di ieri tra Atalanta e Fiorentina sospesa 3′ per i cori contro Dalbert. “Non si vuole imparare – il commento di Mancini, arrivato sul ‘green carpet’ del Best Fifa Football Award 2019 -. Queste persone lo faranno sempre. Noi però dobbiamo continuare a lavorare perché non accada più”. Mancini ha poi precisato meglio il suo pensiero: “Io non credo che l’Italia sia un Paese razzista – è l’aggiunta del commissario tecnico azzurro -. Sono più le persone perbene di quelle che non lo sono. Poi gli stupidi ci sono, forse in Italia oggi ce ne sono un po’ di più. Ma gli stupidi ci sono anche in Inghilterra, in Francia. Le persone che pensano poco sono ovunque. È già successo un paio di volte, noi dobbiamo fare il possibile per emarginare queste persone finché non la piantano”.
Non è mancato anche il commento del il presidente della Fifa Gianni Infantino nel corso dei Best Fifa Awards 2019, a proposito dell’ennesimo episodio di razzismo avvenuto ieri nel corso di Atalanta-Fiorentina.“Quello che è successo in Italia è inaccettabile. Dobbiamo dire no al razzismo. Dobbiamo dire no al razzismo nel calcio e nella società in nessuno forma. Dobbiamo toglierlo di mezzo in Italia e nel resto del mondo: fuori dal calcio e dalla società”.
Per quanto riguarda il caso Dalbert saranno necessarie nuove indagini. Lo ha stabilito il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, che ora passa la palla alla Procura Federale. “In relazione ai cori discriminatori percepiti dal calciatore Chagas Estevao Dalbert Henrique (Soc. Fiorentina) al 28° del primo tempo – scrive Mastrandrea – dispone un supplemento di indagine a cura della Procura Federale, al fine di acquisire ogni elemento utile, anche mediante la testimonianza dello stesso calciatore, circa l’effettiva entità, dimensione e provenienza dei cori in oggetto”.