In questi giorni l’ Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti di medicinali contenenti il principio attivo ranitidina. Il motivo? E’la presenza, in alcuni di questi lotti, di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) appartenente alla classe delle nitrosammine, già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi (sartani). In questi casi le autorità sanitarie operano secondo il principio di precauzione, che prevede di ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l’esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa.
A scopo precauzionale, l’AIFA ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da SARACA LABORATORIES LTD, in attesa che vengano analizzati. Tutto questo ha alzato un grande polverone, creando anche molte notizie fake. Oggi, però, si torna a parlare di salute, in particolare di influenza.
L’influenza è una malattia respiratoria stagionale estremamente contagiosa, che colpisce solitamente tra dicembre e marzo, con un picco a febbraio. L’impatto della stagione influenzale, ogni anno, è diverso. Ci sono inverni in cui la sindrome influenzale causa un’epidemia che mette a letto milioni di italiani, magari con complicanze anche gravi per le quali i Pronto Soccorsi vengono sommersi di richieste. Altri in cui invece il periodo dell’influenza passa senza quasi farsi sentire. Quest’anno c’è una novità:
È già arrivata l’influenza. L’università di Parma è riuscita a isolare il primo virus influenzale della stagione 2019-2020. È di tipo B. Il virus è stato identificato e isolato su un tampone faringeo fatto su una bambina di 6 anni ricoverata con febbre e mal di gola. Significa che il virus è già presente anche se siamo appena all’inizio dell’autunno. È la dimostrazione che la circolazione di virus influenzali non è limitata solo alla stagione invernale.
Secondo le stime dei virologi, l’influenza colpirà 6 milioni di italiani, meno degli anni scorsi ma con virus potenzialmente più pericolosi. I virus in circolazione sono vari: due nuove varianti di virus A, H3N2 e H1N1 (più rischiosi in particolare per gli anziani con complicazioni polmonari) insieme ai virus B/Colorado e B/Phuket. I vaccini sono costruiti per coprire tutti e quattro in base ai dati arrivati dall’altro emisfero che ne ha già visto la circolazione. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, aggiunge a questo «altri 8 milioni di cittadini che contrarranno gli altri virus simil-influenzali».
Cosa distingue l’influenza dalle forme parainfluenzali? L’ influenza ha tre caratteristiche fondamentali: febbre che sale velocemente oltre i 38 gradi, almeno un sintomo sistemico come dolori muscolari o articolari e presenza di un sintomo respiratorio dalla tosse al mal di gola passando per la congestione nasale.
L’epidemia potrebbe arrivare in anticipo? Non è detto. Dipenderà dalle condizioni meteo perché il contagio è maggiore con il freddo e in particolare quando questo è persistente. Di solito il picco arriva da Natale in poi, per cominciare a scendere dal mese di febbraio. Certamente la presenza del virus è un avvertimento a vaccinarsi prima possibile contro l’influenza.
Di solito i programmi di vaccinazione partono dalla metà di ottobre e non conviene farli all’ultimo, ma nei mesi di ottobre e novembre, per aver copertura per tutto il periodo a rischio. Così spiega l’Agenzia del farmaco: «per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, salvo specifiche indicazioni per eventi legati ai vaccini o all’andamento epidemiologico stagionale dell’influenza». La protezione del vaccino comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e dura per un periodo da sei a otto mesi per poi decrescere.