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Il Parmigiano Reggiano re della buona alimentazione. Prodotto oggi con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, ha un apporto nutrizionale prezioso, privo di lattosio, ricco in calcio

Che “l’uomo è ciò che mangia” lo intuì nel 1864 il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, che parlava dell’alimentazione come base per migliorare la situazione socio-culturale della popolazione. Oggi, un secolo e mezzo dopo, l’importanza fondamentale di una corretta alimentazione, al di là delle implicazioni politico-filosofiche, è ampiamente riconosciuta anche dalla scienza, tanto che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità un terzo delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati con una dieta sana.

E se la nostra “dieta mediterranea” è riconosciuta a livello globale come esempio di alimentazione sana e naturale, tra gli alimenti più importanti che la compongono spicca il Parmigiano Reggiano, fonte di componenti essenziali come proteine, calcio, fosforo. Non a caso già alcuni anni fa, nel 2011, il formaggio principe delle eccellenze del Made in Italy venne scelto per una campagna educativa sulla corretta alimentazione condotta in America dall’Istituto per il commercio estero. E non a caso, per via della sua fama internazionale, è anche uno dei prodotti italiani più “copiati” (con scarso successo) nel mondo, anche nel nome.

Ma anche in Italia il Consorzio del Parmigiano-Reggiano, che da quasi novant’anni riunisce tutti i produttori e vigila sulla qualità del prodotto (che viene prodotto oggi con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, in modo artigianale e senza additivi), promuove da tempo il progetto “Amo ciò che mangio” per portare direttamente nelle scuole i principi della corretta nutrizione: solo quest’anno sono stati coinvolti più di 23mila studenti di oltre 900 classi in 14 regioni italiane, con il supporto di quasi 500 insegnanti in 102 scuole del Paese. E grazie al progetto, i docenti hanno potuto coinvolgere i ragazzi affrontando con strumenti interattivi tematiche come l’educazione alimentare e il rispetto dell’ambiente, per insegnare anche agli studenti più piccoli a essere consumatori attenti e informati, perché mangiare bene è fondamentale per rimanere sani e in forma.

Proprio il Parmigiano Reggiano è infatti indicato come uno degli alimenti migliori della tradizione italiana. Oltre a essere un formaggio ad alto contenuto proteico (in una porzione da 25 grammi, il 32% dell’energia è fornita proprio dalle proteine, altamente digeribili grazie al processo di maturazione), è anche naturalmente privo di lattosio in conseguenza del tipico processo di lavorazione perchè il lattosio viene degradato dai fermenti lattici già a partire dalle prime ore dopo la produzione della forma e, successivamente, per tutto il corso della stagionatura. Quando arriva sulla tavola, dunque, il Parmigiano Reggiano è un formaggio adatto anche alle persone intolleranti al lattosio.
Come zuccheri e proteine, anche i grassi del Parmigiano Reggiano si modificano all’aumentare della stagionatura grazie alla reazione di lipolisi, conferendo profumi e sapori caratteristici del grado di maturazione raggiunto. Ma qualsiasi sia la sua stagionatura, il Parmigiano Reggiano è ricco in calcio e fonte di fosforo, entrambi minerali che contribuiscono a mantenere la salute delle ossa: la porzione da 25 grammi contiene addirittura il 36% del valore di riferimento giornaliero di calcio e il 24% di quello di fosforo (l’indicazione è riferita a un adulto che segue una dieta equilibrata di 2.000 kcal e uno stile di vita sano). E il gusto inconfondibile, la carica di energia disponibile e la presenza di altre vitamine e sali minerali importanti per l’organismo completa l’apporto nutrizionale di quello che a ragione viene considerato il “re dei formaggi”.

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