Escalation militare in Siria dopo l’attacco della Turchia. Nelle zone del conflitto, migliaia di persone sono in fuga. Intanto il governo di Ankara fa sapere che è stato ucciso il primo soldato dall’inizio delle operazioni. Erdogan ha minacciato l’Europa di scatenare un’invasione di rifugiati “se insisterà a ostacolare l’operazione”. Il ministro degli Esteri Di Maio invita a non accettare ricatti e ad “agire con una sola voce”. E L’Ue valuta eventuali sanzioni.
Italia: “Condanniamo con forza ogni tipo di intervento militare perché rischia di pregiudicare gli sforzi della coalizione anti Isis”. Così Luigi Di Maio in un’intervista a La Repubblica. “La soluzione della crisi siriana non puo’ passare attraverso l’uso delle armi, ma attraverso dialogo e diplomazia. Il popolo siriano ha già sofferto abbastanza”, ha quindi aggiunto il ministro degli Esteri.
Francia: “La possibilità di imporre sanzioni alla Turchia è sul tavolo e l’Ue ne discuterà al Consiglio europeo della settimana prossima”. Così la viceministra francese per gli Affari europei, Amelie de Montchalin, sottolineando che “non si può rimanere impotenti di fronte a una situazione scioccante per i civili, per le forze siriane per 5 anni al fianco della coalizione anti-Isis, ma soprattutto per la stabilità della regione”.
L’ambasciatore turco: Con l’operazione militare in Siria, “stiamo difendendo le frontiere turche, ma anche quelle della Nato e dell’Ue” e+ “vogliamo ricordare questi aspetti a tutti i nostri alleati”. Lo ha detto l’ambasciatore di Turchia in Italia, Murat Salim Esenli, aggiungendo: “La situazione non è bianco o nero, come è presentata dalla stampa. E purtroppo l’Unione europea sta saltando sul carrozzone dell’anti-Turchia”. Secondo il diplomatico, questa condotta è “estremamente preoccupante” perché “stanno facendo una generalizzazione pericolosa. Speriamo che l’Unione europea si svegli il più velocemente possibile”.
Donald Trump intanto si è proposto come mediatore tra Ankara e i curdii. “Si sono combattuti l’un l’altro per 200 anni – ha scritto infatti il tycoon su Twitter – ora abbiamo una di tre scelte: inviare migliaia di soldati e vincere militarmente, colpire la Turchia molto duramente con le sanzioni oppure mediare un accordo tra Turchia e curdi”.
Sull’attacco turco in Siria è intervenuto anche il presidente russo, Vladimir Putin, sottolineando il rischio che i miliziani dell’Isis lì detenuti “possano fuggire”. “Non sono sicuro che Ankara possa prendere il controllo della situazione”, ha aggiunto il capo del Cremlino.
Undici località minori sono state finora conquistate dalle forze turche e dalle milizie arabo-siriane ausiliarie nel nord-est della Siria, nel quadro dell’offensiva militare di Ankara in corso a est dell’Eufrate. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l’avanzata turca “prosegue lenta” attorno alle due località chiave di Tall Abyad e Ras al Ayn, nel settore centrale della frontiera tra Siria e Turchia.