Il Movimento 5 Stelle celebra a Napoli, alla Mostra d’Oltremare , oggi e domenica il suo decennale. Nato “francescano” il 4 ottobre del 2009, si è evoluto molto da allora:, dal gran raduno del teatro Smeraldo di Milano con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (allora c’era già Roberto Fico). Il Movimento 5 Stelle che si ritrova a Napoli un decennio dopo ha da tempo cambiato pelle. Da un anno e mezzo è perfino forza di governo (prima nella versione gialloverde, poi giallorossa). Ma la festa è percorsa da una serie di mal di pancia e offuscata da diverse assenze. In parte legate ai malumori per le nomine di governo (tra le assenze ci sono quelle delle ex ministre Barbara Lezzi e Giulia Grillo, non riconfermate). In parte alla scelta di formare un governo con il Pd, come nel caso di Gianluigi Paragone, che non ha neppure votato la fiducia. In parte alle contestazioni del ruolo di Rousseau e della Casaleggio associati. D’altra parte qualche segnale di inquietudine è emerso anche nelle tante assenze grilline – quattordici – ieri alla Camera nel voto sulla Nadef.
Se un tempo a catalizzare gli sguardi erano gli show del fondatore e trascinatore Beppe Grillo, ora l’attenzione di simpatizzanti e giornalisti si concentra sui delusi, sulle polemiche interne, sulle assenze annunciate o probabili, come quella Alessandro Di Battista. Ci sarà invece Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio che deve la sua riconferma proprio al M5s. Ci sarà, nel grande show serale all’Arena flegrea, anche Beppe Grillo, che dopo aver dato uno scrollone estivo alla sua creatura politica per spingerla al patto di governo col Pd, ha ripreso i panni di osservatore defilato. Ci sarà Davide Casaleggio, erede del “cofondatore” Gianroberto che in questi mesi sta fronteggiando i crescenti malumori interni per l’accentramento delle decisioni nelle mani di pochi, e per la trasparenza da molti ritenuta insufficiente della piattaforma Rousseau.
Le assenze però sono un punto così dolente che Di Maio, affezionato alla vecchia immagine monoltica del M5s, le nega aggirando una domanda durante il suo tour elettorale in Umbria: “Facciamo dieci anni. Dieci anni di risultati, in dieci anni siamo arrivati al governo del Paese e ci stiamo già da un anno e mezzo”, rivendica. Poi aggiunge un generico “ci saremo tutti e sarà anche un momento di discussione ed è logico che sia così, lo è sempre stato”.
Più trasparente la posizione del presidente della Camera, Roberto Fico, altro regista, pur se molto discreto, dell’operazione del cambio di maggioranza parlamentare: per le assenze, ammette, “sono assolutamente dispiaciuto anche perché è giusto che la festa del Movimento 5 Stelle sia anche una festa di ragionamento politico, siamo in un percorso e il percorso va anche ragionato insieme ed evoluto”. Napoli sarà un’occasione per verificare fino a che punto questo “insieme” vale ancora per tutti, nel Movimento.