Ci sono vite che dal primo istante non sono altro che una lotta per la sopravvivenza. Nessun bambino al mondo dovrebbe provare la sofferenza della fame, l’agonia di una pancia vuota. Almeno un bambino su tre sotto i 5 anni è denutrito o in sovrappeso. Lo scrive l’Unicef nel nuovo rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2019”. I dati parlano di 149 milioni di bimbi con ritardi nella crescita, troppo bassi per la loro età, 50 milioni deperiti, troppo magri per la loro altezza. Circa 40 milioni sopra i 5 anni sono in sovrappeso, mentre due su tre tra i 6 mesi e i 2 anni non ricevono cibi che supportano la crescita. Non ricevere cibo in grado di supportare la crescita significa non avere supporto per la crescita del corpo e del cervello. Questo espone i bambini a rischio di uno scarso sviluppo celebrale, scarso apprendimento, basse difese immunitarie, aumento di infezioni e, in diversi casi, morte. L’UNICEF, con sede centrale a New York, è presente in 190 paesi e si occupa di assistenza umanitaria per i bambini e le loro madri in tutto il mondo, principalmente nei paesi in via di sviluppo. I bambini e i ragazzi sotto i 15 anni sono più di 2 miliardi nel mondo. L’UNICEF è finanziato con contributi volontari di paesi, governi e privati e ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1965.
Si tratta della ricerca maggiormente esaustiva del 21esimo secolo sulla malnutrizione infantile in tutte le sue forme”, afferma il fondo delle Nazioni Unite, spiegando che il rapporto “descrive un triplice scenario di malnutrizione: denutrizione, fame nascosta dovuta alla mancanza di nutrienti di base e sovrappeso tra i bambini sotto i 5 anni”.
Per quanto riguarda l’Italia, come si è puntualizzato ormai spesso, la percentuale di bambini sovrappeso fra i 5 e i 19 anni è del 36,8%, con un aumento del 39,1% rispetto al 1990: si tratta di una situazione “preoccupante”. Lo ha detto il presidente dell’Unicef Italia, Francesco Samengo. “Malnutrizione – ha spiegato Samengo- non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Attraverso questo rapporto, si vuole mettere in luce anche il problema dell’obesità infantile che sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria epidemia”.
Quello dell’adolescenza (periodo che convenzionalmente va dai 13 ai 19 anni) è un periodo critico sotto diversi punti di vista: i ragazzi si affacciano alla scoperta del mondo in modo sempre più indipendente, costruendo la propria identità, le proprie opinioni e avendo una conoscenza sempre maggiore del proprio corpo. In questo contesto è facile intuire come agire efficacemente per la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità in questo particolare periodo della vita sia fondamentale. La prevenzione dell’obesità e dei disordini alimentari comincia dalle parole con cui ci si rivolge a tutti gli adolescenti, non solo a quelli con problemi di peso, e un approccio corretto potrebbe evitare l’insorgere di entrambe le condizioni durante questa delicata fase della vita. Tre suggerimenti riguardano le espressioni che sarebbe bene evitare, quando si parla in presenza di un adolescente. Sono sconsigliate espressioni come “basta, è ora che tu ti metta a dieta” oppure “sono più vecchio di te, ma peso di meno”, “io alla tua età ero molto più magra”. Tra gli altri atteggiamenti consigliati ce ne sono due particolarmente interessanti: sedersi a tavola tutti insieme ed evitare di lasciare a casa gli adolescenti da soli durante l’ora dei pasti e incoraggiare i propri figli, fin da bambini, ad avere un adeguato rapporto con l’immagine del proprio corpo – nessun invito a perdere peso dunque, ma un lavoro costante affinché mantengano una dieta bilanciata e facciano regolare attività fisica in nome del benessere.
Da questa ultima ricercata, si è avuto la possibilità di costatare che in Europa orientale e in Asia centrale 1 bambino su 7 sotto i 5 anni è in sovrappeso. Dal 2000 al 2016, la percentuale di bambini e ragazzi in sovrappeso fra i 5 e i 19 anni è raddoppiata da 1 su 10 a circa 1 su 5. Rispetto al 1975 il numero di bambini e ragazzi in questa fascia d’età che soffrono di obesità è 10 volte maggiore per le ragazze e 12 per i ragazzi.