“Mi auguro che sia possibile trovare un metodo di confronto collaborativo che eviti una spirale di ritorsioni. E bisogna cercarlo subito”. E’ l’auspicio di Sergio Mattarella ricevuto nello Studio Ovale della Casa Bianca da Donald Trump. Mattarella ha ricordato che l’Organizzazione mondiale per il commercio, dopo essersi pronunciata a favore degli Stati Uniti sugli aiuti europei a Airbus, potrebbe presto farlo a favore dell’Ue.
“Visto che Trump ha parlato con molta cortesia della questione dei dazi conseguenti alla vicenda dei finanziamenti europei all’Airbus, tema del quale parleremo, io mi auguro – ha aggiunto il presidente Sergio Mattarella parlando alla Casa Bianca – che sia possibile, come ritengo, trovare un metodo di confronto collaborativo. Per evitare uno scambio di provvedimenti ritorsivi tra le due parti. A me sembra che sia preferibile nello spirito transatlantico incontrarsi e confrontare posizioni, trovare insieme – ha aggiunto – una soluzione che tenga conto delle reciproche esigenze e delle ragioni. L’alternativa è imporre dazi che porterebbero reazioni per poi trovarci – ha sottolineato – tra qualche mese ai provvedimenti Wto sui finanziamenti alla Boeing. Questo rischia di metterci su una strada che poi renderà indispensabile un punto d’incontro e un’intesa. Quindi tanto vale cercarla subito”.
Durante il colloquio Donald Trump ha inaspettatamente criticato l’Italia, proprio alla presenza di Sergio Mattarella “L’Italia paga solo l’1% alla Nato invece del 2%, spero che aumenti le spese”, ha detto senza mezzi termini il presidente Usa da Washington. E, sui dazi, ha precisato: “Non vogliamo essere duri con l’Italia, vedremo di affrontare l’argomento”. Trump si è poi lamentato del deficit commerciale con l’Italia e l’Unione europea, parlando durante la conferenza stampa congiunta con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Casa Bianca. Il deficit con l’Italia, ha sottolineato, “è circa il 20% del nostro deficit con l’Unione europea”. “Potrei risolvere la situazione molto velocemente con i dazi”, ma sarebbe “troppo duro”,