La mozzarella non è sempre stata un prodotto di eccellenza come lo conosciamo oggi, ma ha origini bene meno nobili, era lo scarto di una ben più prestigiosa produzione.
C’è chi la fa risalire a partire dal VI secolo d.C.ad opera dei Longobardi che portarono in Italia il bufalo, o chi ancora da tempi più arcaici risalenti al IV-V secolo a.C. da parte dei Greci, che la mangiavano per rifocillarsi durante gli spettacoli teatrali. Nonostante ci siano pareri discordanti sulla sua nascita, sulla sua diffusione invece ci sono diverse testimonianze che ne attestano la presenza già a partire dall’XI secolo .
In origine la mozzarella, chiamata mozza, si configurava come un sottoprodotto della preparazione della provatura ovvero della provola, e veniva lavorata dai monaci che offrivano ai pellegrini in viaggio un tozzo di pane e un pezzo di “mozza”.
La mozzarella, a differenza della provola che aveva tempi di conservazione molto più lunghi, veniva considerato un formaggio di seconda scelta, proprio a causa della sua difficoltà di conservazione e della commercializzazione. Per mantenere infatti la sua qualità primaria ovvero la freschezza, la mozzarella non poteva essere trasportata per lunghe tratte o per troppi giorni e quindi poteva essere destinata solo ad un consumo praticamente immediato e apprezzato solo da una cerchia ristretta di degustatori.
Da allora sono passati tanti anni, la produzione di mozzarella è migliorata al punto di diventare uno dei prodotti tipici napoletani più adorato e sognato da ogni turista. Per dare la possibilità a qualsiasi persona di trasportarla in modo efficiente, grazie alla collaborazione tra Alessi e il Consorzio di tutela mozzarella di bufala campana Dop nasce “Nunziatella”, un contenitore per conservare e servire il prodotto. Un progetto, dicono al Consorzio, che “unisce il design ad un’eccellenza simbolo del Made in Italy agroalimentare in un oggetto che racconta il bello e il buono d’Italia, promuovendo la storia di un prodotto millenario, esportato in tutto il mondo, attraverso un’interpretazione in chiave contemporanea”.
“Nunziatella”, dal nome della bufala mediterranea italiana che ha ispirato la designer, si inserisce nella riflessione che Alessi compie da tempo sui temi della cultura materiale. “Siamo convinti – dice il presidente Alberto Alessi – che il processo di evoluzione dell’umanità passi anche attraverso l’attenzione verso gli utensili della vita quotidiana: non solo una attenzione per gli aspetti funzionali ma anche la consapevolezza delle componenti di natura rituale e simbolica che tutti gli oggetti casalinghi ben pensati e ben fatti portano in sé”. “Con questa creazione abbiamo voluto colmare una lacuna, offrendo ai consumatori un utensile in cui tenere ben coccolata la mozzarella di bufala campana – sottolinea Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop – oggi ognuno la conserva come meglio crede, utilizzando ciotole, vaschette o anche la semplice busta. D’ora in poi cambia tutto e sarà possibile servire in tavola la bufala Dop come merita, alla temperatura giusta e in un contenitore di un’eleganza pari alla bontà del nostro prodotto”.
Il progetto è stato affidato a Emma Silvestris, designer di origini campane che per questa narrazione si è ispirata alla goccia, simbolo di fecondità e abbondanza. “Declinata in vari modi – afferma l’autrice – la goccia rievoca le corna delle miti bufale dagli occhi dolci, e poi ancora il candore delle gocce del latte da cui si origina la mozzarella, del latticello che sgorga copioso all’assaggio, del liquido di governo che ne garantisce la fragranza e infine ricorda le forme morbide della mozzarella“. Il contenitore è studiato per accogliere una mozzarella nella misura classica da 500 grammi, o pezzature di peso inferiore, con il rispettivo liquido di governo che per una corretta conservazione deve necessariamente essere pari al volume dell’alimento contenuto. Il progetto “Nunziatella” di Emma Silvestris entrerà a far parte del catalogo Alessi nel 2020.