“Mi sono sentita una marziana in Senato”. Così Liliana Segre torna sull’astensione del centrodestra sulla commissione contro l’odio. “Mi sembrava – ha spiegato – che una mozione contro l’odio sarebbe stata accettata da tutti. Mi sembrava che contro l’odio generalizzato dovesse essere una questione di etica, morale e di coscienza di ciascuno. Mi sembrava una bella cosa. Ma non è stato così”.
“Non abbassare mai la guardia” e “non sottovalutare i tentativi che negano o vogliono riscrivere la storia contro l’evidenza allo scopo di alimentare egoismi, interessi personali, discriminazioni e odio”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Quirinale alla Cerimonia di consegna delle insegne dell’ordine militare d’Italia in occasione del giorno dell’unità nazionale e giornata delle forze armate. “L’antidoto a queste immani tragedie – ha aggiunto – è soltanto nella memoria, nel dialogo, nel rispetto, nell’inclusione e nella comprensione reciproca”. Il capo dello Stato ha ricordato “gli orrendi episodi accaduti 75 anni or sono lungo quasi tutta la penisola. Tante vite spezzate nei crudeli eccidi perpetrati dalle truppe e milizie nazi fasciste, spesso compiuti nella più agghiacciante violenza e spregio della vita persino dei bambini. A quegli eccidi si sono aggiunte le aberranti vicende ad opera di alcuni reparti delle forze alleate che come talvolta accade in guerra, avevano smarrito ogni senso di umanità”. Commissione contro l’odio Le parole del presidente Mattarella giungono dopo che l’aula del Senato ha votato, sulla mozione Segre per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Totale l’astensione delle forze politiche di centrodestra.
Segre: “Sono rimasta delusa e stupita che davanti a una mozione che proponeva l’istituzione di una commissione contro l’odio ci potessero essere dei distinguo”. Così la senatrice Liliana Segre intervistata da Ilaria Sotis nel corso del programma Di Rai Radio1 “In viva voce” all’indomani della approvazione della mozione che porta il suo nome per monitorare tutti gli atteggiamenti di odio a partire dall’hate speech che dilaga sui social. “Dagli interventi che ho seguito ho immaginato che una parte si sarebbe astenuta ma poi ho notato che molti astenuti al momento dell’annuncio dell’esito del voto sulla mozione hanno applaudito”, ha proseguito la senatrice. Segre ha anche risposto a un messaggio giunto nel corso del programma in cui un ascoltatore ha rivendicato il diritto di odiare. “Per fortuna ci sono tantissime persone che la pensano diversamente”, ha detto Segre, che ha voluto ribadire come “odiare significa perdere tempo prezioso. E’ un peccato verso se stessi”. Sulla necessità della nascita di una commissione contro l’odio la senatrice ha evidenziato che “rimanere indifferenti non è più possibile e lo dico io che l’odio ce l’ho scritto sul braccio”. Infine sul paventato utilizzo politico della commissione rifacendosi alle parole di Salvini che si è detto contro a “uno stato che ritorni a Orwell” la senatrice Segre ha risposto: “Se Orwell viene evocato da Salvini vuol dire che stiamo sulla stessa linea. Orwell aveva scritto in anticipo di cinquanta anni che la storia poteva essere cambiata a secondo di come cambiava il potere”.