Missione compiuta, con un record. L’Italia di Mancini non vuole smettere di stupire e in Bosnia, nonostante le numerose assenze e una qualificazione già conquistata, si è imposta con un perentorio 3-0 che scrive il ct nella storia degli Azzurri. Con quella raccolta a Zenica sono 10 le vittorie consecutive dell’Italia (record assoluto nella propria storia) che grazie a questi tre punti, il 30 novembre a Bucarest potrà sfoggiare il ruolo da testa di serie al sorteggio dei gironi di Euro 2020. Non male, considerando il flop mondiale di due anni fa in questo periodo.
Le armi per battere la Bosnia in casa propria e spegnere l’entusiasmo del fortino di Zenica sono state le stesse degli ultimi mesi per la Nazionale. Pressing alto, palleggio in mezzo al campo, tecnica e profondità. Al resto ci hanno pensato gli interpreti del 4-3-3 di Mancini, bravi a sfondare soprattutto sulla destra con Bernardeschi, tanto pericoloso quanto impreciso negli ultimi metri sfruttando la serata storta di Kolasinac. Dopo un paio di occasioni potenziali per la Bosnia con Bicakcic e Dzeko, l’Italia prima ha sprecato due palle-gol con Bernardeschi e Insigne e poi ha trovato l’azione vincente sviluppandola sulla sinistra con il lancio di Florenzi capitalizzato in area da Bernardeschi, rifinito da Barella e infilato in porta con un movimento da centravanti da Acerbi, di ruolo difensore centrale. Il raddoppio è arrivato al 37′ grazie all’ingenuità di Kolasinac (disastroso l’esterno dell’Arsenal) e alla caparbietà di Belotti che una volta entrato in area ha servito Insigne, preciso nel battere a rete.
Prima dell’intervallo però c’è stato spazio anche per Donnarumma. Il portiere azzurro si è dovuto superare nel giro di pochi secondi prima su Cimirot e poi sul compagno di squadra al Milan Krunic, due miracoli dal giusto mix di talento e istinto che hanno spento sul nascere le velleità della Bosnia. Il sipario però l’ha fatto calare Belotti a inizio ripresa, scappando in profondità e venendo premiato dal passaggio filtrante di Barella che poi il “Gallo” ha spedito alle spalle di Sehic. Nel finale l’Italia ha poi controllato bene le azioni offensive dei bosniaci, sfiorando in un paio di situazioni il poker. Da segnalare l’infortunio di Pjanic a un quarto d’ora dalla fine e gli esordi in Nazionale di Castrovilli e Gollini, rispettivamente numero 21 e 22 sotto la guida di Mancini