Il progetto iniziale era molto chiaro: Restart Scampia, un lavoro di rilancio della periferia Nord di Napoli che prevedeva anzi tutto l’abbattimento delle Vele. Il piano di lavoro, finanziato con 27 milioni di euro dal Governo e dal Comune, prevede l’abbattimento di tre vele e la riqualificazione del quartiere, ristrutturando la vela celeste, che ospiterà gli uffici della Città Metropolitana, ovvero l’ex Provincia di Napoli.
Le vele erano inizialmente sette denominate con lettere alfabetiche A,B,C,D e un lotto che ne comprendeva 3 (E, F, G); oggi prendono invece nomi di colori: vela verde, rossa, gialla e celeste. La Vela verde è stata l’unica davvero abbattuta e i suoi abitanti sono stati sistemati in nuovi edifici della zona.
Questa rinascita della periferia però tarda ad arrivare. I lavori sono iniziati ma vanno molto a rilento e i cittadini si dicono stanchi e ormai sfiduciati: il rappresentante del Comitato Vele afferma che i residenti del quartiere meritano una spiegazione e la realizzazione di ciò che De Magistris aveva promesso.
Quelle costruzioni di cemento da abbattere sono un simbolo per il quartiere che viene ormai etichettato come centro di spaccio e di droga, anche a causa di film e serie Tv che lo hanno visto protagonista.
“Quando il vento dei soprusi sarà finito, le vele saranno spiegate verso la felicità” questo è lo slogan scritto su una vela e rappresenta il grido di Scampia che ha bisogno di un riscatto sociale.