L’aumento della pressione, l’assenza di vento e il conseguente ristagno dell’aria in presenza anche della nebbia, sta impedendo alle polveri sottili di disperdersi nell’atmosfera, rimanendo intrappolate a mezz’aria, proprio ad altezza testa-naso-bocca.
In Italia, poi, si trova la zona con la PEGGIORE qualità dell’aria, dove possono verificarsi anche RISCHI per la SALUTE.
In questi giorni, dominati da un possente anticiclone che detta legge su tutto il Paese, il ristagno delle sostanze inquinanti è maggiore nella Pianura Padana: è proprio questa l’area del Belpaese dove si trova la peggiore qualità dell’aria, e ad affermarlo sono state numerose ricerche nazionali ed internazionali. Questa situazione, tra l’altro, è destinata a durare ancora anche nella prossima settimana.
Secondo le più recenti analisi dei rilevamenti effettuati da parte dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), la nostra penisola ha il valore più alto nell’UE di decessi prematuri causati dai principali agenti che causano inquinamento nell’aria, ovvero per biossido di azoto (14.600), ozono (3.000) e il secondo per il particolato fine (58.600). Complessivamente nell’UE lo smog è responsabile di 372 mila decessi prematuri, in calo dai 391 mila del 2015.
Due milioni di italiani vivono in aree, soprattutto la Val Padana, dove i limiti imposti dall’UE per gli inquinanti atmosferici sono sistematicamente violati e portano a conseguenze gravi sulla salute (malattie respiratorie, cardiache e tumori).
Va detto che la Pianura Padana per la sua conformazione geografica, che la vede “chiusa” tra la catena alpina e quella appenninica, in caso di condizioni anticicloniche persistenti, come succede spesso in inverno o in estate, può incorrere facilmente in situazioni di inquinamento acuto nelle aree urbane, a causa della scarsa ventilazione e di un pessimo rimescolamento dell’atmosfera in prossimità del suolo