Matteo Salvini lascia il teatro alle 21,30 dalla stessa uscita laterale che aveva utilizzato al suo arrivo. Il leader della Lega è rimasto sul palco per oltre un’ora e mezza dopo la fine del suo intervento per i selfie di rito con alcune centinaia di militanti che hanno assiepato la platea del teatro e che si sono messi in fila ai piedi del palco per immortalare questo momento.
Tafferugli nei Quartieri Spagnoli di Napoli tra i manifestanti aderenti ai centri sociali, circa 200, e le forze dell’ordine, che hanno sbarrato loro il passo a poche centinaia di metri dal teatro Augusteo dove era in corso la manifestazione di Matteo Salvini.
I manifestanti sono partiti lentamente in corteo dal presidio di via Toledo, preceduti a distanza dalla Polizia: dopo aver percorso circa 150 metri, a sorpresa hanno svoltato verso i Quartieri Spagnoli e di corsa hanno cercato di raggiungere il teatro, aggirando il cordone delle forze dell’ordine. Polizia e carabinieri li hanno rincorsi e bloccati all’incrocio tra via Speranzella e vico D’Afflitto.
Ci sono stati spintoni e contatti tra i due gruppi, che al momento si fronteggiano.
Salvini a Napoli incontra anche alcuni imprenditori partenopei negli uffici di Maurizio Marinella, alla Riviera di Chiaia. “Salvini è venuto a incontrare un gruppo di imprenditori per ascoltare i loro problemi e proporre delle risposte, spiegando che la vecchia concezione della Lega che guarda solo al Nord non esiste più, perché nel mondo il brand Italia è fortissimo ma riguarda tutto il Paese”. Così Maurizio Marinella, imprenditore napoletano delle cravatte, descrive la riunione informale che il leader della Lega.
Ad attendere l’ex Ministro a Scampia c’è un gruppo di contestatori. “Scampia non si lega”. È scritto su uno striscione firmato dal comitato Vle e affisso a Scampia, nei pressi della palestra del judoka Gianni Maddaloni.
“Napoli non dimentica anni e anni di Insulti leghisti e non si fa ingannare da chi dopo decenni di politiche settentrionaliste scende al sud provando a raccattare voti fomentando odio e razzismo”. Così Davide Dioguardi del Centro sociale Insurgencia che, insieme ad attivisti, associazioni e cittadini è in piazza per manifestare contro Salvini. “Napoli – sottolinea Dioguardi – non si è mai legata. È Una città aperta, libera e solidale”.
Per l’arrivo del leader della Lega centro blindato. Camionette della polizia sistemate lungo via Toledo per tutto il pomeriggio.