Prima la partita di calcio, poi la scoperta che il compagno è ricoverato in ospedale e risulta positivo al coronavirus, infine la quarantena e il tampone. In esclusiva a “Quarto Grado”, Simone ripercorre la vicenda che lo ha visto protagonista, spiegando come sia stato a contatto con Mattia, il 38enne originario di Castiglione d’Adda (Lodi) e riconosciuto come il “paziente uno”.
“Sabato, il giorno della partita, io sono andato in macchina con Mattia – spiega Simone in collegamento con la trasmissione di Rete 4 – In quel momento stava bene, non aveva nemmeno un colpo di tosse, ma quando dopo siamo andati a fare l’aperitivo ha iniziato ad avere mal di testa e ha chiesto un antinfiammatorio”.
Quindi Simone ha spiegato le procedure che tutti i membri della squadra hanno dovuto seguire una volta in quarantena: “Ci hanno chiamato dicendo di restare a casa, isolarci, e che sarebbero passati per il tampone. Vederli entrare è surreale, eppure è successo davvero”.
Nonostante la positivà al Covid-19, il giovane sottolinea di non aver avuto problemi respiratori o febbre.