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Cala il numero degli omicidi in Italia ma aumenta quello delle donne uccise per mano di un uomo

Tutti ci ricorderemo del 2020 come l’anno delle catastrofi.

Un anno segnato da incendi, dai problemi climatici, e dal COVID-19 o meglio conosciuto come coronavirus.

Sono tantissimi i morti in Cina e aumentano, di giorno in giorno, i numeri delle vittime in Europa e in Italia a causa di questo virus sconosciuto.

Nella nostra penisola, però, i decessi non sono da attribuire solo ad un virus: proprio in questi giorni l’Istat ha pubblicato un rapporto sulle vittime di omicidio.

Nel 2018 sono stati commessi 345 omicidi (erano 357 l’anno precedente), 212 hanno interessato gli uomini (22 in meno rispetto al 2017) e 133 le donne (10 in più).

Sono quindi in calo gli omicidi in Italia ma non per quanto riguarda le donne, è rappresentato infatti da queste il numero più alto di vittime.

Sono sempre più le donne morte per mano di uomo.

Il dato che riguarda l’uccisione di donne nel nostro Paese è tanto grave proprio perché l’Italia è sotto la media Europea per quanto riguarda gli omicidi in generale.

Per le donne l’ambiente più rischioso è proprio quello domestico. La casa, un simbolo di unione con quello che viene considerato l’amore della propria vita, un simbolo di realizzazione personale per alcune o di integrazione sociale per altre, diventa un luogo di esclusione dal mondo esterno, un posto fatto di violenze sia fisiche che psicologiche.

Coloro che uccidono sono, quasi sempre, persone vicinissime alle vittime: partner o ex partner (54,9%) e parenti (24,8%).

Secondo il rapporto negli ultimi anni è diminuita la mortalità per omicidio volontario soprattutto per gli uomini, in particolare quella causata dalla criminalità organizzata di tipo mafioso.
A partire dai primi anni Novanta, l’Italia ha visto diminuire il tasso di omicidi, inizialmente in modo repentino, e successivamente in modo più regolare.

Domani 8 Marzo, dov’è possibile a causa per Covid-19, si festeggerà la festa della Donna con mimose e spritz. E’ necessario che però i giovani conoscano il vero significato dell’8 marzo e le molteplici lotte che sono state portate avanti per vedere riconosciuti i loro diritti.

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