Un’Italia che si unisce nel rispetto della prevenzione, della prudenza e del rispetto del prossimo! Siamo un Paese meraviglioso, non voglio essere presuntuosa e dire Il più bello del mondo ma chi è stato in Italia anche solo in vacanza o di passaggio sa a cosa mi riferisco.
Noi non siamo solo “pizza e mandolino”, noi abbiamo campagne meravigliose piene di viti e di ulivi, città storiche che commuovono anima e cuore, il cibo più buono del mondo, il profumo del caffè buono e il calore che ci contraddistingue… Abbiamo uno stile e un modo di fare che ci ha resi unici al mondo con il nostro “made in Italy”; noi siamo speciali! Ma proprio perché siamo sempre stati così in alto nel mondo, la caduta che stiamo facendo adesso è rovinosa e ci sta ammaccando fuori e dentro forse in un modo che rimarrà indelebile nella storia; ma ciò non vuol dire che non ci rialzeremo!
Noi ci rialziamo sempre, sempre! Adesso quello che conta è pensare alla salute e al rispetto di ciò che ci stanno dicendo perché non c’è un’Italia malata e un’Italia sana, c’è una SOLA UNICA TERRA MERAVIGLIOSA IN GRANDE DIFFICOLTÀ e noi dobbiamo dare prova d’esser altrettanto meravigliosi e non dei cretini patentati! Non è facile per me, per voi, per nessuno…ma sono certa che se ci impegniamo davvero ne usciremo e la gioia nel cuore sarà immensa ed indimenticabile!
Insomma, questi che stiamo vivendo non sono giorni di vacanza, ma sono un’occasione per imparare a vivere diversamente e imparare dalla vita qualcosa di diverso. Del resto, per carattere e per mentalità, sono convinta che ogni nuova situazione sia sempre un’occasione creativa. Anche se tale nuova situazione porta con sé ineludibili distanze e difficoltà.
Forse, questo periodo di lontananza fisica dai luoghi quotidiani, che siano scuole, uffici, bar, ristoranti può metterci nella condizione di assaporare la vita con una predisposizione d’animo diversa. Per gli studenti in particolare, può essere anche una condizione congeniale perché si tratta di un contesto nuovo che non deve far fronte all’ansia dell’interrogazione o alla verifica scritta del giorno dopo e, quindi, porta con sé la possibilità concreta di dedicarvi con serenità al ripasso di quanto svolto finora. In altre parole, questa potrebbe essere sia l’occasione per svolgere i compiti da fare a casa, andando a colmare con maggiore tempo a disposizione le eventuali lacune o carenze che si fossero create lungo la traversata in mare aperto, sia l’occasione per riempire il vuoto determinato dalla distanza, con uno spazio dedicato a voi stessi, al vostro lavoro individuale, ai tempi e ai modi di cui avete necessità per apprendere e fissare meglio le conoscenze acquisite.
Penso che tale situazione sia come uno specchio posto davanti a tutti noi e che riflette quello che siamo, mostrandoci meglio le nostre qualità, ma anche le nostre criticità. Uno specchio che può renderci più consapevoli, più coscienti, più veri, meno ipocriti, meno agitati, meno superficiali. Uno specchio che ci riflette e che può aiutarci a riflettere, a comprendere meglio chi siamo, a ritrovare un nostro stile di vita troppo spesso sopraffatto dal caos e dai rumori di fondo, a curare i nostri comportamenti, ad affinare il nostro modo di essere e di vivere, a scoprire una nostra eleganza interiore, a riscoprire i nostri gesti quotidiani, il rispetto per le persone. Insomma, la vita è la cura delle cose, di noi stessi e degli altri.
È forse questa la possibilità di trasformare il rischio d’un tempo perso mutandolo in tempo libero. In altre parole, il tempo perso può essere colmato dalla responsabilità e, così, il tempo perso diventa “tempo libero” che, a propria volta, diventa uno spazio, un luogo di possibilità, un tempo di attività diverse, un modo per colmare il nostro vuoto esistenziale con la cultura, la lettura, la scrittura, la creatività, la fantasia.
Tale specchio può essere l’occasione per leggere un libro o una poesia o un testo di narrativa per puro piacere, cioè riscoprendo innanzitutto il piacere della lettura non obbligata e non imposta, una lettura libera che diventa un atto di libertà, un gesto di ricerca delle verità. Insomma, questo tempo in più che abbiamo a disposizione, anche perché non dobbiamo occupare il tempo per gli spostamenti, può diventare lo spazio utile per ripassare, scrivere, approfondire, ricercare, capire, rileggere, ripetere a voce alta quanto studiato, affinare il lessico e arricchire il nostro glossario storico, amare la Storia e i suoi risvolti nella contemporaneità.
In tal modo, se viviamo questa interruzione come uno spazio tutto nostro per riscoprire di nuovo la bellezza di rispettare gli altri e noi stessi, per amare la cultura e lo studio in modo nuovo o rinnovato, allora, dopo questa esperienza, potremmo aver favorito o costruito le basi per un mondo innovato nelle sue premesse perché saremo cresciuti ancora un po’ e potremmo riscoprirci migliori di prima, pronti per un nuovo inizio o per continuare in modo diverso quello che non abbiamo mai interrotto. Questa situazione è come uno specchio posto davanti a noi…
Reggere lo sguardo dello specchio è difficile, ma se sapremo far tesoro di questi giorni un po’ strani e confusi, questa specie di lontananza forzata ci potrebbe offrire davvero l’occasione per rigenerare i rapporti umani, per scoprire e rafforzare i nostri talenti, per colmare le nostre eventuali carenze accumulate lungo il viaggio. Perché, alla fine di questo periodo, non saremo più quello che eravamo ieri. Potremmo forse riscoprirci migliori, dipende da noi.
E se sapremo sviluppare il nostro interesse, la nostra sensibilità, la nostra capacità critica, la nostra consapevolezza facendo emergere una nostra coscienza civile e civica, allora sarà bellissimo… perché, in tal caso, avremo forse scoperto qualcosa di noi che non sapevamo.
Tornare alle origini, vuol dire proprio questo: riscoprire quelle particolarità che ci caratterizzano e che ci fanno star bene. Quelle che abbiamo nascosto dentro ad un cassetto ma che pensiamo di non avere più. Eppure fanno parte di noi ancora oggi!