Crollano i mercati europei, con raffiche di vendite in tutti i settori affossati dalla paura del coronavirus. Milano arriva a cedere oltre l’8% mentre molti titoli vengono sospesi al ribasso: da Stm a Intesa, da Fca a Eni. La mossa della Fed, che ha azzerato i tassi d’interesse, non basta quindi a rassicurare le piazze finanziarie. La Bce interviene con acquisti dei Btp per frenare lo spread.
Tutta Europa in pesante rosso – Milano è in pesante caduta, come tutte le altre piazze europee: l’indice Ftse Mib precipita a 14.597 punti, con una raffica di titoli congelati al ribasso. Fca a -15,3% teorico, Tenaris a -12,44%, Unicredit a -12,59%, Amplifon a -12,4%. Sotto pressione l’intero paniere delle blue chips, con le vendite che non risparmiano nessun titolo, neanche Diasorin (-3,29%), in controtendenza con gli acquisti che l’avevano premiato in apertura. Vendite anche sugli altri bancari, da Intesa (-9,29%) a Banco Bpm (-9%) a Bper (-13%). Giù con il calo del greggio Eni (-5%) e Saipem (-9%), entrambe dopo una sospensione al ribasso.
Interviene la Bce, rallenta lo spread – La Banca centrale europea è intervenuta tramite Bankitalia per comprare sul mercato titoli di Stato italiani con acquisti di dimensioni importanti, raffreddando lo spread che aveva avuto una fiammata nelle prime ore di contrattazioni. Fonti di mercato dicono che “Palazzo Koch sta acquistando su un conto associato alle operazioni che fanno parte del Quantitative easing, con importi anche di 50 milioni su ciascuna operazione, doppi persino rispetto a quando il Qe viaggiava a 60-80 miliardi al mese”. E il differenziale comincia a raffreddarsi, tornando sotto la soglia dei 250 punti base dopo aver toccato quota 260 e viaggia ora intorno ai 247,5, con ili rendimento del decennale italiano all’1,91%.
Crolla anche l’oro, sotto i 1.500 dollari l’oncia – Anche l’oro finisce sotto pressione, con la quotazione del metallo prezioso in pesante caduta: siamo sotto i 1,500 dollari l’oncia in un quadro di mercati in generale stallo di contrattazioni, che stanno intaccando anche il tradizionale bene rifugio, come riferisce il sito FxStreet.
Borse asiatiche a picco – Tutte le piazze finanziarie di Asia e Pacifico hanno chiuso in pesante rosso, con Sydney che ha perso il 9,7%, Tokyo il 2,46%, Shanghai il 3,4%, Taiwan il 4,06%, Seul il 3,19% e Shenzhen il 4,83%. La Banca centrale cinese aveva deciso venerdì l’iniezione di liquidità da 550 miliardi di yuan (78,8 miliardi di dollari) tagliano di 0,5-1% la riserva obbligatoria e in apertura di settimana ha immesso 100 miliardi di yuan (14,28 miliardi di dollari) con la linea di credito di medio-termine a un anno e al tasso del 3,15%. Misure che non sono state sufficienti per rassicurare le Borse.
La Federal Reserve azzera i tassi, ma non basta – Pare non basti neanche la mossa a sorpresa della Fed, che ha deciso di azzerare i tassi con un piano di acquisto obbligazioni da 700 miliardi di dollari. Nel comunicato diffuso la Banca centrale Usa ha fatto sapere che i tassi saranno mantenuti a zero fino a quando “non saremo sicure che l’economia abbia resistito agli eventi recenti e fino a quando non sapremo di essere sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi massimi in termini di occupazione e stabilità dei prezzi”. L’azzeramento dei tassi e i 700 miliardi messi sul piatto, ha poi precisato la fed, abbasseranno il costo del debito dando sostegno a lungo termine al mercato immobiliare, come accadde inoccasione della crisi finanziaria del 2008.