“Qui a Varese e provincia siamo in guerra contro il coronavirus, ma ai colleghi odontoiatri del Sud diciamo: tenetevi pronti ad aiutare i vostri medici di base e i pediatri di libera scelta”. Non usano giri di parole gli odontoiatri di Varese e provincia per promuovere a Tgcom24 la loro iniziativa, “Diamoci una M.O.O.S.S.”, nella speranza che si estenda a tutta Italia. L’obiettivo è fornire gratuitamente dispositivi di protezione individuale, tra cui mascherine, occhiali e disinfettanti, per i sanitari in prima linea contro Covid-19. “Vorremo che con noi partecipassero anche ambulatori privati e veterinari: con i nostri studi aperti solo per le urgenze possiamo essere davvero di grande aiuto ai colleghi”, sottolineano.
In pochi giorni, con 50 adesioni in crescita, gli organizzatori dell’iniziativa “Diamoci una M.O.O.S.S.” (Medici Odontoiatri Operatori Sanitari Socio Sanitari), prendendo dai loro magazzini o andando a fare direttamente acquisiti di tasca propria, hanno già fornito dispositivi a 50 dottori di medicina generale di Varese, 20 occhiali protettivi all’ospedale Del Ponte di Varese e 200 camici al nosocomio di Saronno.
“Per i medici di base abbiamo preparato la cosiddetta razione K – spiegano a Tgcom24 gli ideatori. – Si tratta di: un occhiale protettivo, 4 camici, 4 mascherine, 4 copriscarpe, 4 cuffiette e una confezione di salviette disinfettati. Qui siamo in guerra; i medici di base che devono andare a visitare al suo domicilio un paziente con polmonite corrono troppi rischi”.
“In un primo momento abbiamo aderito solo noi odontoiatri di Varese, che dal 9 marzo abbiamo gli studi chiusi e lavoriamo solo per le urgenze a supporto del pronto soccorso – raccontano a Tgcom24. – Ma abbiamo bisogno dell’aiuto degli ambulatori privati, anch’essi chiusi, e dei veterinari. Noi, negli studi dentistici, da sempre siamo abituati a indossare guanti, mascherine, occhiali e a disinfettare di continuo, pratica purtroppo non consolidata negli ambulatori di medicina di base. Per questo mettiamo a disposizione i nostri presidi per chi è impegnato in prima linea”.
L’idea è aprire una piattaforma nazionale, dove si possano incontrare domanda e offerta. “Al momento le zone rosse sono solo al Nord, ma ai colleghi odontoiatri del Sud chiediamo di tenersi pronti per andare in aiuto degli altri sanitari e a tutti diciamo: non serve donare soldi, servono con urgenza dispositivi di protezione”, è l’idea.
“Al momento, ci siamo dati delle priorità – continuano. – La precedenza va ai medici di base che senza dispositivi fanno visite a domicilio; forniamo poco materiale per volta e navighiamo a vista”.